
Quaranta famiglie, centosessanta persone, per un terzo minori, hanno occupato una scuola abbandonata nel quartiere di Casal dei Pazzi a Roma. Le telecamere di La Presse, le uniche, sono entrate a documentare questa ennesima azione di lotta del Movimento per il diritto all’abitare. Il blitz deciso martedì sera è solo l’ennesima tappa di un “cammino” iniziato mesi fa con una “accampata” sotto l’assessorato alla Casa del Comune di Roma e con l’occupazione di un istituto abbandonato nel quartiere di Rebibbia. “Siamo venuti qui e abbiamo deciso di cambiare occupazione perché in quel posto il Comune ci aveva avvisato che di lì a poco sarebbero iniziati i lavori per costruire un Istituto Alberghiero – ci spiega Anna, una delle occupanti – Un progetto di cui condividiamo le finalità e di cui il quartiere aveva bisogno. Siccome però anche queste famiglie avevano necessità di un tetto sulla testa abbiamo deciso di occupare quest’altra scuola a Casal dei Pazzi, abbandonata da molti anni”. La scuola si trova oggi in una situazione di degrado totale, negli anni molti entravano e uscivano liberamente dai locali distruggendo e rubandosi tutto, “anche i rubinetti”.
Gli occupanti: “Chiediamo solo una casa”
“Abbiamo trovato uno schifo, sporcizia ovunque e locali distrutti, la prima notte l’abbiamo passata a pulire e liberare gli spazi da tutto ciò che poteva essere pericoloso. Noi qui chiediamo solo una casa, io oggi non ne ho bisogno ma aiuto queste persone perché a me solo la lotta ha aiutato. Ero disperata, avevo perso lavoro, vivevo con mia figlia in una stanza in affitto a 450 euro al mese e non riuscivo più a permettermela. Ho incontrato il Movimento e mi è piaciuto subito il fatto che era animato da persone libere, non guardavano se eri straniero, italiano o chissà che altro. Grazie a quell’occupazione oggi ho una casa popolare. Sia chiaro – sottolinea – non abbiamo rubato nulla a nessuno, non abbiamo scavalcato le graduatorie. L’assegnazione è avvenuta per legge all’interno di quote riservate proprio all’emergenza abitativa quindi a chi si è trovato di colpo senza lavoro, senza casa per uno sfratto”. “Noi – prosegue – siamo qui per lanciare un allarme chiaro, servono case per la povera gente e aiutiamo le persone affinché la ottengano, in cambio non chiediamo nulla se non la partecipazione alla lotta. Non è bello vivere in una scuola, nessuno di loro lo vorrebbe ma di fronte all’inerzia delle istituzioni non possiamo fare altro. La gente del posto – prosegue Anna – inizialmente ci ha visto con diffidenza ma è normale. Anche io mi chiederei chi sono queste persone. Poi però abbiamo parlato con loro, molti si sono avvicinati. Un’associazione sportiva del posto si è offerta per far giocare i bambini che sono qui dentro. In tanti ci hanno dimostrato solidarietà perchè anche loro vorrebbero che questo posto rinascesse”.
Quaranta famiglie, centosessanta persone, per un terzo minori, hanno occupato una scuola abbandonata nel quartiere di Casal dei Pazzi a Roma. Le telecamere di La Presse, le uniche, sono entrate a documentare questa ennesima azione di lotta del Movimento per il diritto all’abitare. Il blitz deciso martedì sera è solo l’ennesima tappa di un “cammino”
Quaranta famiglie, centosessanta persone, per un terzo minori, hanno occupato una scuola abbandonata nel quartiere di Casal dei Pazzi a Roma. Le telecamere di La Presse, le uniche, sono entrate a documentare questa ennesima azione di lotta del Movimento per il diritto all’abitare. Il blitz deciso martedì sera è solo l’ennesima tappa di un “cammino” iniziato mesi fa con una “accampata” sotto l’assessorato alla Casa del Comune di Roma e con l’occupazione di un istituto abbandonato nel quartiere di Rebibbia. “Siamo venuti qui e abbiamo deciso di cambiare occupazione perché in quel posto il Comune ci aveva avvisato che di lì a poco sarebbero iniziati i lavori per costruire un Istituto Alberghiero – ci spiega Anna, una delle occupanti – Un progetto di cui condividiamo le finalità e di cui il quartiere aveva bisogno. Siccome però anche queste famiglie avevano necessità di un tetto sulla testa abbiamo deciso di occupare quest’altra scuola a Casal dei Pazzi, abbandonata da molti anni”. La scuola si trova oggi in una situazione di degrado totale, negli anni molti entravano e uscivano liberamente dai locali distruggendo e rubandosi tutto, “anche i rubinetti”.
Gli occupanti: “Chiediamo solo una casa”
“Abbiamo trovato uno schifo, sporcizia ovunque e locali distrutti, la prima notte l’abbiamo passata a pulire e liberare gli spazi da tutto ciò che poteva essere pericoloso. Noi qui chiediamo solo una casa, io oggi non ne ho bisogno ma aiuto queste persone perché a me solo la lotta ha aiutato. Ero disperata, avevo perso lavoro, vivevo con mia figlia in una stanza in affitto a 450 euro al mese e non riuscivo più a permettermela. Ho incontrato il Movimento e mi è piaciuto subito il fatto che era animato da persone libere, non guardavano se eri straniero, italiano o chissà che altro. Grazie a quell’occupazione oggi ho una casa popolare. Sia chiaro – sottolinea – non abbiamo rubato nulla a nessuno, non abbiamo scavalcato le graduatorie. L’assegnazione è avvenuta per legge all’interno di quote riservate proprio all’emergenza abitativa quindi a chi si è trovato di colpo senza lavoro, senza casa per uno sfratto”. “Noi – prosegue – siamo qui per lanciare un allarme chiaro, servono case per la povera gente e aiutiamo le persone affinché la ottengano, in cambio non chiediamo nulla se non la partecipazione alla lotta. Non è bello vivere in una scuola, nessuno di loro lo vorrebbe ma di fronte all’inerzia delle istituzioni non possiamo fare altro. La gente del posto – prosegue Anna – inizialmente ci ha visto con diffidenza ma è normale. Anche io mi chiederei chi sono queste persone. Poi però abbiamo parlato con loro, molti si sono avvicinati. Un’associazione sportiva del posto si è offerta per far giocare i bambini che sono qui dentro. In tanti ci hanno dimostrato solidarietà perchè anche loro vorrebbero che questo posto rinascesse”.