
Perché oggi le Borse sono negative? La seduta del 12 giugno 2025 si è tinta di rosso per i mercati azionari globali, con una performance negativa che ha attraversato i continenti, segnalando una diffusa avversione al rischio tra gli investitori. Le piazze finanziarie europee hanno registrato cali significativi: Milano, con il suo indice FTSE MIB, ha mostrato una flessione che nel corso della giornata si è attestata tra lo 0,10% e l’1,3% , chiudendo poi a -1,15% o -1,03% secondo altre rilevazioni. Anche Francoforte (DAX) non è stata da meno, cedendo l’1,20% (dopo un’apertura a -0,76% e una performance giornaliera indicata a -0,16% ma con un calo settimanale dell’1,00% ), e Parigi (CAC 40) ha perso lo 0,5% (con una variazione giornaliera del -0,17% ).
L’ondata di vendite non ha risparmiato l’anticipazione della performance di Wall Street. I futures sui principali indici statunitensi preannunciavano un’apertura in territorio negativo, con il Dow Futures in calo dello 0,66%, l’S&P Futures dello 0,53% e il Nasdaq Futures dello 0,56%. Altre fonti confermavano questa tendenza con ribassi per US 30 (-0,62%), US 500 (-0,52%) e US Tech 100 (-0,57%) , suggerendo che il sentiment negativo avrebbe trovato eco anche oltreoceano. Questa prospettiva di un avvio debole negli Stati Uniti ha verosimilmente pesato sulle borse europee durante le loro ore di contrattazione, poiché gli operatori del Vecchio Continente, osservando la direzione dei futures americani, tendono ad aggiustare le proprie posizioni in anticipo, potenziando così le dinamiche ribassiste. Vediamo allora nel dettagio Perché oggi le Borse sono negative.
Contenuto
- 1 Le Borse Asiatiche chiudono in calo: ecco Perché oggi le Borse sono Negative
- 2 Perché le azioni oggi sono negative? Dazi e Diplomazia: L’Infinita Saga Commerciale USA-Cina Pesa sugli Scambi
- 3 Perché le Borse sono negative? Venti di Guerra e Incidenti: Le Tensioni Geopolitiche Alimentano l’Avversione al Rischio
- 4 Perché oggi le Borse sono Negative? Per il Grave incidente Aereo in India
- 5 Perché oggi le azioni sono negative? Tra Inflazione e Occupazione: I Dati Macroeconomici Scuotono i Mercati
- 6 Perché oggi le Borse sono Negative? Oer il taglio di interessi della BCE
- 7 Perché oggi le Borse sono negative? Riflettori su Settori e Titoli: Chi Soffre e Chi Resiste
- 8 Tabella 2: Perché oggi le Borse sono Negative è nella Performance di Settori Chiave e Titoli Rilevanti (12 Giugno 2025)
- 9 Conclusione su Perché oggi le Borse sono Negative
Le Borse Asiatiche chiudono in calo: ecco Perché oggi le Borse sono Negative
Le borse asiatiche, che avevano già concluso le loro contrattazioni o si avviavano alla chiusura, hanno presentato un quadro misto, sebbene con una prevalenza di segnali negativi. Tokyo, in particolare, ha chiuso in calo, influenzata dalla debolezza registrata da Wall Street nella seduta precedente. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha anch’esso terminato le contrattazioni con una perdita dell’1,36%. Da segnalare la chiusura per festività della borsa delle Filippine. La contemporanea debolezza su più aree geografiche – Europa, aspettative per gli USA e parte dell’Asia – suggerisce che le cause del ribasso non sono da ricercarsi in problematiche isolate regionali, bensì in fattori di portata globale che hanno minato la fiducia degli investitori su scala internazionale.
Questa giornata si è configurata come il risultato di una complessa interazione di fattori, una sorta di “tempesta perfetta” alimentata da persistenti incertezze sui dazi commerciali, acuite tensioni geopolitiche, la pubblicazione di dati macroeconomici chiave e specifici eventi societari di rilievo.
Tabella 1: Andamento dei Principali Indici Internazionali (12 Giugno 2025) (Chiusura o metà giornata per Europa/Asia, futures per USA al momento della rilevazione europea)
Indice | Valore | Variazione % | Fonte |
FTSE MIB (Milano) | 39.716 | -1,15% | |
DAX (Francoforte) | 23.688,93 | -1,20% | |
CAC 40 (Parigi) | 7.734,00 | -0,49% | |
Euro Stoxx 50 | 5.352,00 | -0,86% | |
S&P 500 Futures | 5.990,90 | -0,52% | |
Nasdaq 100 Futures | 21.736,00 | -0,57% | |
Nikkei 225 (Tokyo) | 38.032,50 | -0,95% | |
Hang Seng (HK) | 24.106,50 | -0,60% |
Nota: I dati possono variare leggermente a seconda della fonte e dell’ora di rilevazione.
Perché le azioni oggi sono negative? Dazi e Diplomazia: L’Infinita Saga Commerciale USA-Cina Pesa sugli Scambi
Uno dei principali catalizzatori della negatività sui mercati è stata, ancora una volta, la complessa e protratta vicenda delle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Nonostante l’annuncio di un accordo preliminare tra le due superpotenze economiche , la reazione dei mercati è stata tutt’altro che entusiasta, oscillando tra lo scetticismo e una fredda accoglienza. Il Presidente USA Donald Trump ha comunicato l’intesa, specificando che essa prevedrebbe dazi complessivi al 55% per gli Stati Uniti (una cifra che include tariffe preesistenti e nuove imposizioni) e al 10% per la Cina.
I dettagli dell’accordo, tuttavia, sono rimasti scarsi e vaghi. Secondo le dichiarazioni, la Cina si sarebbe impegnata ad allentare i controlli sulle esportazioni di terre rare e magneti, materiali cruciali per numerose industrie tecnologiche. In cambio, gli Stati Uniti si sarebbero detti disposti a rimuovere alcune restrizioni all’export, inclusi i semiconduttori (chip), e a facilitare la concessione di visti agli studenti cinesi per frequentare college e università americane.
Questa mancanza di chiarezza e, soprattutto, l’assenza delle firme dei rispettivi presidenti sull’intesa, hanno alimentato il dubbio tra gli investitori. Molti analisti hanno interpretato l’annuncio più come un tentativo di mantenere uno status quo precario o una fragile tregua, piuttosto che una svolta definitiva e risolutiva nelle annose dispute commerciali. Indicativo è il fatto che le borse europee avessero già chiuso in rosso nella seduta precedente, nonostante la notizia dell’accordo fosse già circolata. Questa reazione suggerisce una sorta di “stanchezza da annuncio” da parte dei mercati, ormai avvezzi a proclami seguiti da nuove tensioni, e una profonda sfiducia nella stabilità a lungo termine delle relazioni commerciali sino-americane. Gli investitori sembrano quindi prezzare la persistenza del rischio piuttosto che una sua effettiva diminuzione.
A rafforzare il clima di incertezza hanno contribuito anche le dichiarazioni del Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, il quale ha accennato alla possibilità di estendere la pausa di 90 giorni sull’applicazione di dazi reciproci per quei Paesi che dimostrino di negoziare “in buona fede”. Se da un lato ciò potrebbe sembrare un’apertura, dall’altro sottolinea la natura ancora precaria e condizionata della situazione attuale.
Da Pechino, la reazione è stata improntata alla cautela, con un richiamo alla necessità di onorare gli impegni presi e di risolvere le controversie attraverso il dialogo e la cooperazione. Sono emerse, inoltre, divergenze nella narrazione dei dettagli dell’accordo, ad esempio riguardo alla tempistica delle forniture di terre rare. Mentre Trump ha parlato di forniture anticipate da parte della Cina, fonti di Pechino hanno suggerito che l’allentamento delle restrizioni sull’export di minerali critici avverrebbe “simultaneamente” alla rimozione dei controlli americani sui chip. Queste discrepanze, seppur su aspetti specifici, segnalano che le due parti potrebbero non essere pienamente allineate, minando la credibilità dell’intesa e alimentando l’incertezza.
L’enfasi posta sulle “terre rare” come elemento centrale della negoziazione mette in luce un aspetto che trascende la semplice questione dei dazi: la crescente geopoliticizzazione delle catene di approvvigionamento di materiali critici. Questo tocca la sicurezza nazionale e la competizione tecnologica globale, suggerendo che le aziende dipendenti da tali materiali potrebbero affrontare rischi di approvvigionamento e costi maggiori nel lungo periodo, spingendole verso strategie di diversificazione o internalizzazione della produzione.
L’impatto di queste dinamiche si è riflesso pesantemente su specifici settori e titoli. Le aziende del lusso, dell’automotive e del comparto tecnologico, come STMicroelectronics, sono state particolarmente penalizzate dalle incertezze commerciali. In Italia, Confcooperative ha lanciato un allarme sui rischi derivanti da una potenziale escalation protezionistica, stimando una perdita di 70.000 posti di lavoro e 18 miliardi di euro di produzione. Ecco Perché oggi le Borse sono Negative.
Perché le Borse sono negative? Venti di Guerra e Incidenti: Le Tensioni Geopolitiche Alimentano l’Avversione al Rischio
A gravare ulteriormente sul sentiment degli investitori si sono aggiunte preoccupanti tensioni geopolitiche e un tragico incidente aereo, che hanno contribuito ad alimentare un clima di avversione al rischio. Principale motivo sul Perché oggi le Borse sono negative.
Nel Medio Oriente, si è assistito a un’escalation della tensione tra Iran e Israele. Fonti hanno riportato che Teheran sarebbe stata avvisata da un “Paese amico” di un possibile attacco militare da parte di Israele. Contemporaneamente, l’Iran ha confermato la sua determinazione a proseguire con il programma di arricchimento dell’uranio, attività che Israele considera una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale. Questi sviluppi hanno intensificato i timori di un’escalation militare in una regione già altamente instabile. Anche la diplomazia internazionale si è mobilitata, con la Svizzera che ha espresso profonda preoccupazione, chiedendo una de-escalation e un accesso umanitario senza ostacoli a Gaza.
Queste tensioni hanno avuto un impatto diretto sui prezzi del petrolio. Nella giornata precedente, le quotazioni del greggio avevano registrato un significativo rialzo, superiore al 4% , proprio a causa dei timori legati alla situazione mediorientale. Sebbene nella seduta odierna si sia osservato un parziale ritracciamento di questi aumenti , la volatilità dei prezzi energetici rimane una fonte di preoccupazione per le sue potenziali implicazioni inflazionistiche. Un aumento sostenuto del costo dell’energia potrebbe, infatti, complicare ulteriormente il quadro inflattivo che le banche centrali stanno cercando di gestire, limitando il loro margine di manovra per politiche monetarie più accomodanti.
Perché oggi le Borse sono Negative? Per il Grave incidente Aereo in India
A scuotere i mercati è giunta anche la notizia di un grave incidente aereo in India. Un Boeing 787-8 Dreamliner della compagnia Air India, diretto a Londra con oltre 240 persone a bordo (242 secondo la compagnia ), si è schiantato poco dopo il decollo dalla città di Ahmedabad. Le prime notizie indicavano l’assenza di sopravvissuti tra i passeggeri e l’equipaggio, e possibili vittime anche a terra, dato che il velivolo è precipitato in un’area residenziale.
L’impatto di questa tragedia sul settore aereo e su Boeing è stato immediato. Le azioni del colosso aerospaziale americano sono crollate di oltre l’8% nelle contrattazioni pre-mercato a Wall Street. L’incidente assume una rilevanza particolare poiché si tratta del primo mai registrato per un Boeing 787 , un modello di punta per l’azienda. Questo evento aggiunge ulteriore pressione su Boeing, già sotto i riflettori per questioni legate alla sicurezza e ai processi produttivi. Le conseguenze potrebbero estendersi oltre la reazione di breve termine del titolo, con possibili implicazioni a lungo termine per la reputazione e gli ordini futuri del Dreamliner, e potrebbero portare a revisioni normative e ispezioni a livello globale. L’impatto negativo si è esteso anche ai titoli del settore viaggi e turismo in Europa, con cali significativi per compagnie come TUI (-6,6%), Lufthansa (-3,2%) e Air France-KLM (-5,3%).
La concomitanza di un evento shock come l’incidente aereo, che coinvolge un nome di primissimo piano dell’industria aeronautica, e l’acuirsi delle tensioni in una regione nevralgica per l’approvvigionamento energetico globale, ha creato un effetto moltiplicatore sull’avversione al rischio. Gli investitori, di fronte a questo duplice fronte di incertezza, tendono a rifugiarsi verso asset considerati più sicuri, penalizzando quelli percepiti come più rischiosi, come le azioni.
Perché oggi le azioni sono negative? Tra Inflazione e Occupazione: I Dati Macroeconomici Scuotono i Mercati
La giornata è stata densa anche sul fronte dei dati macroeconomici, con gli investitori intenti a decifrare segnali sulla traiettoria dell’inflazione e sulla salute del mercato del lavoro, elementi chiave per anticipare le future mosse delle banche centrali.
Negli Stati Uniti, i dati sull’inflazione al consumo (CPI) di maggio, pubblicati il giorno precedente, avevano mostrato un leggero rallentamento. L’indice CPI headline era salito del 2,4% su base annua, in calo rispetto al +2,9% precedente e leggermente al di sotto delle stime (+2,5%). Anche l’indice Core CPI (che esclude alimentari ed energia) aveva segnato un +2,8% annuo, contro attese per un +2,9%. Questa notizia aveva inizialmente generato un certo ottimismo, portando a un calo dei rendimenti dei titoli di Stato USA e a un indebolimento del dollaro.
Tuttavia, il 12 giugno sono stati diffusi i dati sui prezzi alla produzione (PPI) di maggio, che hanno offerto un quadro più complesso. L’indice PPI headline è aumentato dello 0,1% su base mensile, meno delle attese che si attestavano tra il +0,2% e il +0,3%, ma su base annua la crescita è stata del 2,6%, in linea con le previsioni e leggermente superiore al 2,4%/2,5% di aprile. L’indice PPI core è salito anch’esso dello 0,1% mensile (inferiore alle attese) e del 3,0% annuo (inferiore alle attese del 3,1%). Nonostante l’incremento mensile contenuto, il dato annuale sui prezzi alla produzione segnala una certa persistenza delle pressioni inflazionistiche a monte della catena produttiva. Questa divergenza tra un CPI di maggio più contenuto e un PPI che, specialmente nella sua componente annuale, mostra ancora vigore (con alcune analisi che suggeriscono un aumento dei costi delle merci core ), indica che la battaglia contro l’inflazione non è conclusa. Le aziende potrebbero continuare a trasferire i maggiori costi di produzione sui consumatori, rendendo l’inflazione più “vischiosa” del previsto e complicando il compito della Federal Reserve.
Sempre dagli USA, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana terminata il 7 giugno si sono attestate a 248.000, rimanendo invariate rispetto al dato rivisto al rialzo della settimana precedente e risultando superiori alle attese del consensus (240.000). La media mobile a quattro settimane è salita a 240.250, toccando il livello più alto da agosto 2023. Questi numeri, sebbene non drammatici, potrebbero indicare un primo, leggero raffreddamento di un mercato del lavoro finora estremamente resiliente. Tale segnale è ambivalente: da un lato, potrebbe essere interpretato positivamente da quella parte del mercato che spera in una Fed più incline a tagliare i tassi d’interesse; dall’altro, se il rallentamento dovesse accentuarsi, potrebbe alimentare timori di una recessione.
Questi dati contrastanti sull’inflazione e i segnali dal mercato del lavoro complicano le decisioni della Federal Reserve. Attualmente, i mercati finanziari prezzano circa due tagli dei tassi d’interesse da 25 punti base da parte della Fed entro la fine dell’anno, con una probabilità dell’80% per un primo intervento a settembre. Tuttavia, gli analisti rimangono cauti. I verbali dell’ultima riunione del FOMC, tenutasi a maggio, avevano ribadito il forte impegno della banca centrale verso il raggiungimento dell’obiettivo del 2% di inflazione nel lungo periodo.
Perché oggi le Borse sono Negative? Oer il taglio di interessi della BCE
Spostando lo sguardo in Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente operato un taglio dei tassi di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2%. I verbali della riunione di aprile hanno rivelato una BCE attenta a una crisi globale e a una disinflazione più rapida del previsto, ma al contempo consapevole dei rischi inflazionistici che potrebbero materializzarsi nel medio termine.
Infine, dal Regno Unito sono giunti segnali di debolezza economica: il Prodotto Interno Lordo (PIL) di aprile ha registrato una contrazione dello 0,3%, superiore alle previsioni. Anche la produzione industriale di aprile è risultata debole. Questa eterogeneità nelle traiettorie economiche e nelle politiche monetarie tra le principali economie – con una Fed ancora attendista, una BCE che ha iniziato ad allentare e un’economia britannica in affanno – può generare volatilità sui mercati valutari (come EUR/USD e GBP/USD) e aggiungere un ulteriore livello di complessità al sentiment globale.
Perché oggi le Borse sono negative? Riflettori su Settori e Titoli: Chi Soffre e Chi Resiste
L’ondata di vendite del 12 giugno non ha colpito tutti i settori e i titoli allo stesso modo. Alcuni comparti si sono dimostrati particolarmente vulnerabili al deterioramento del sentiment, mentre altri hanno mostrato una maggiore resilienza o addirittura segnali positivi. Ecco Perché oggi le Borse sono negative.
Tra i settori più colpiti figurano quelli ciclici, più sensibili alle aspettative sull’andamento dell’economia globale e alle tensioni commerciali:
- Auto e Lusso: Questi settori sono stati penalizzati sia dalle incertezze sui dazi USA-Cina sia dai timori di un rallentamento della domanda. A Piazza Affari, si sono registrati cali significativi per Stellantis (tra -1,81% e -3,05% ), Ferrari (tra -1,67% e -2,94% ), Moncler (circa -2,2% ), Brunello Cucinelli (tra -1,21% e -2,76% ) e Ferragamo (-3,2% ). La debolezza di questi comparti non è legata esclusivamente ai dazi, ma riflette una più ampia preoccupazione per un potenziale affievolimento della domanda globale, specialmente se le tensioni commerciali e geopolitiche dovessero persistere e l’inflazione continuare a erodere il potere d’acquisto dei consumatori.
- Tecnologia: Il settore tecnologico ha sofferto, con STMicroelectronics (STM) in forte ribasso (tra -2,49% e -3,32% ), penalizzata anche dalle aspettative di un avvio negativo del Nasdaq.
- Viaggi e Turismo: Questo comparto è stato colpito su più fronti: dalle tensioni geopolitiche, che hanno influenzato i prezzi del petrolio, e dal tragico incidente aereo di Air India. Titoli come Tui (-6,6%), Lufthansa (-3,2%) e Air France-KLM (-5,3%) hanno subito pesanti perdite.
- Bancario: L’indice settoriale italiano delle banche ha ceduto l’1,3%. Tra i principali istituti, Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno perso tra l’1,1% e l’1,4%. A Piazza Affari, si sono viste vendite anche su Azimut (-1,15%), Banca Generali (-1,20%) e Banca Mediolanum (-1,12%).
D’altro canto, alcuni settori hanno mostrato resilienza o performance positive:
- Energetico (Oil): Le compagnie petrolifere hanno beneficiato del rialzo del greggio registrato nella vigilia. A Milano, Eni ha guadagnato circa lo 0,95% (o +0,7% ), mentre Saipem si è mossa intorno alla parità o in leggero rialzo (+0,5% , poco mossa ). L’indice settoriale FTSE Italia All-Share Energy è risultato positivo (+0,50% ).
- Utilities (parzialmente): Alcune società di servizi pubblici hanno mostrato una certa tenuta. Hera ha registrato un progresso dello 0,61% (o +0,51% ) e A2A dello 0,43% (o +0,51% ). Anche Enel ha segnato un +0,30%.
Un focus su Piazza Affari rivela un FTSE MIB in calo significativo. Particolarmente rilevante è stato l’aumento dello spread BTP-Bund, il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e tedeschi a dieci anni, che è salito fino a 96 punti base, con un incremento superiore al 3% , attestandosi poi intorno ai 94,8 punti (+2,16% ). Questo ampliamento segnala una maggiore percezione del rischio sull’Italia in un contesto di avversione al rischio globale, indicando che il Paese è ancora considerato più vulnerabile all’interno dell’Eurozona durante periodi di stress finanziario, nonostante alcuni dati macroeconomici interni, come la crescita dell’occupazione , mostrino segnali positivi.
Diverse notizie societarie italiane hanno catalizzato l’attenzione:
- Unicredit/Banco BPM: Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha respinto la richiesta di Banco BPM di revocare la sospensione dell’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) promossa da Unicredit. Banco BPM ha dichiarato di prendere atto della decisione, sottolineando però che il contesto generale non cambia.
- Pirelli: L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2024, ma con il voto contrario del socio cinese Sinochem. Sul titolo pesa l’attenzione per la possibile imposizione di restrizioni sul mercato USA a causa dei suoi legami con Sinochem, nell’ambito delle dinamiche del golden power.
- Maire Tecnimont: La società ha avviato il collocamento di un pacchetto di azioni rivenienti da piani di incentivazione. Il titolo ha subito vendite tecniche a seguito del collocamento avvenuto a sconto rispetto alla chiusura precedente.
- TIM: Il titolo è rimasto sotto osservazione per le vicende legate all’ingresso di Poste Italiane nel capitale e le questioni relative al golden power.
Queste vicende specifiche di alcuni importanti titoli italiani, come le implicazioni geopolitiche per Pirelli e la complessa partita nel settore bancario, possono aver esacerbato il sentiment negativo su Piazza Affari, aggiungendo uno strato di incertezza locale a quella già diffusa a livello globale, la ragione Perché oggi le Borse sono Negative.
Tabella 2: Perché oggi le Borse sono Negative è nella Performance di Settori Chiave e Titoli Rilevanti (12 Giugno 2025)
Settore/Titolo | Indice Settoriale (Variazione %) | Titolo Principale | Variazione % Titolo | Fonte |
Auto | – | Stellantis | -3,05% | |
Ferrari | -2,94% | |||
Lusso | – | Moncler | -2,28% | |
Brunello Cucinelli | -2,76% | |||
Tecnologia | – | STMicroelectronics | -3,32% | |
Banche (Italia) | FTSE Italia All-Share Banks (-1,3% ca.) | Unicredit | -1,16% | |
Intesa Sanpaolo | -0,57% | |||
Energia (Italia) | FTSE Italia All-Share Energy (+0,50%) | Eni | +0,95% | |
Viaggi & Turismo | – | Air France-KLM | -5,3% | |
Aerospazio Difesa | – | Boeing (premarket) | -8% ca. |
Nota: Le variazioni percentuali sono indicative della giornata del 12 giugno 2025 e possono variare. L’indice settoriale bancario italiano è una stima basata su.
Conclusione su Perché oggi le Borse sono Negative
La giornata del 12 giugno 2025 si è conclusa con un bilancio decisamente negativo per le borse mondiali, frutto di un cocktail di fattori interconnessi che hanno alimentato l’avversione al rischio. Le persistenti incertezze sulla guerra commerciale USA-Cina, nonostante i tentativi di accordo, le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente, aggravate dall’imprevisto e tragico incidente aereo in India, e la reazione ai dati macroeconomici in un contesto di attesa per le future mosse delle banche centrali, hanno delineato un quadro complesso e sfavorevole per gli asset rischiosi.
Il sentiment dominante è stato quello della cautela, con gli investitori che faticano a individuare chiari segnali positivi in uno scenario globale frammentato. Le stesse prospettive degli analisti riflettono questa elevata incertezza, contribuendo a loro volta alla volatilità. Da un lato, alcuni esperti, come quelli di Wells Fargo, hanno segnalato che la limitata ampiezza del rally precedente sui mercati USA potrebbe costituire un fattore di rischio, suggerendo una potenziale fragilità di fondo. Dall’altro, voci come quelle di Morgan Stanley hanno intravisto l’emergere di un nuovo “caso rialzista” per le azioni , una visione forse più a lungo termine o contrarian rispetto al pessimismo contingente. Questa divergenza di opinioni tra i professionisti del settore è di per sé un indicatore della difficoltà di interpretare segnali economici e finanziari spesso contraddittori.
Sull’inflazione, nonostante i dati sul CPI statunitense di maggio avessero mostrato un leggero allentamento, la cautela rimane d’obbligo, soprattutto alla luce delle persistenti pressioni sui prezzi alla produzione e delle incognite legate alle politiche tariffarie.
La giornata odierna ha messo in luce come i mercati finanziari rimangano estremamente sensibili a un’ampia gamma di shock esogeni e ai cambiamenti nelle aspettative macroeconomiche. L’incidente aereo, un evento totalmente imprevisto, ha dimostrato con quanta rapidità il sentiment possa deteriorarsi. In un contesto caratterizzato da molteplici fonti di incertezza – commerciale, geopolitica, macroeconomica – la capacità di reazione rapida e una rigorosa gestione del rischio diventano cruciali per gli investitori, più che il tentativo di prevedere con esattezza la direzione futura dei mercati.
Un tema ricorrente che emerge dall’analisi odierna è quello della “fiducia” o, più precisamente, della sua erosione su più fronti. La mancanza di fiducia nella stabilità degli accordi commerciali, nella tenuta degli equilibri geopolitici, nella capacità delle banche centrali di orchestrare un “atterraggio morbido” delle economie e, oggi, anche nella sicurezza di alcuni sistemi di trasporto, contribuisce inevitabilmente a una maggiore avversione al rischio.
Guardando avanti, gli elementi chiave da monitorare nel breve termine includono l’evoluzione dei negoziati commerciali tra Washington e Pechino, gli sviluppi delle crisi geopolitiche, le prossime comunicazioni e decisioni della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, e la pubblicazione di ulteriori dati macroeconomici che possano fornire maggiore chiarezza sulla traiettoria dell’inflazione e della crescita economica globale. Ecco Perché oggi le Borse sono Negative. Solo una progressiva riduzione di queste incertezze potrà gettare le basi per un ritorno più convinto della fiducia sui mercati.