L’arresto, chiesto dalla procura di Parma, per la morte del primo neonato ritrovato nel giardino della villetta di Vignale di Traversetolo, era stato respinto. Ma dopo il ritrovamento del secondo cadavere di neonato e la conferma del Dna, il giudice per le indagini preliminari ha accolto la seconda richiesta degli inquirenti. I carabinieri, che hanno finora condotto le indagini, stanno eseguendo una misura cautelare nei confronti di Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver ucciso due neonati, a distanza di un anno, dopo averli partoriti nella sua casa. La procura terrà una conferenza stampa alle 11 per i dettagli.
La ragazza, studentessa di Giurisprudenza, è accusata di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per il primo neonato trovato, il 9 agosto, e per la morte del secondo bambino i cui resti sono stati trovati una settimana dopo e partorito un anno fa. Gravidanza e parto ammessi solo dopo che i carabinieri avevano ritrovato i resti. L’indagata, in uno dei tre interrogatori, aveva sostenuto che il piccolo, per cui si era indotta il parto il 7 agosto, era nato morto. Ma le sue dichiarazioni sono state smentite dall’autopsia: il piccolo è nato vivo e ha respirato. Non si ancora se il colpo rilevato sulla testa possa essere stato volontario o frutto di una caduta o delle manovre per seppellirlo.
Nei giorni scorso era emerso che le indagini cominciavano a muoversi sul contesto di persone che la circondavano per capire come una ragazza – benché apparsa sempre magra e “con la pancia piatta” – possa aver nascosto alle persone due gravidanze. Sei le persone ascoltate dagli investigatori dell’Arma, coordinati dagli inquirenti. I genitori, due amiche, coetanee della 21enne, tra cui una che studia per diventare ostetrica. Una di loro aveva raccontato di essersi insospettita dopo una strana conversazione con Chiara, ma non aveva colto nessun altro segnale che potesse farle pensare una sua gravidanza. Mentre dal paese qualche voce sul fatto che ad aprile era circolata la voce che la ragazza, che lavorava come baby sitter ed era volontaria in parrocchia, fosse incinta.
La procura di Parma, in una lunga nota, aveva escluso che genitori e fidanzato fossero a conoscenza della gravidanza ed era stato specificato che nessuna figura professionale medica era entrata in contatto con Chiara Petrolini. Certo è che la 22enne è stata in grado lo scorso 7 agosto di indursi il parto e mettere al mondo il suo secondo figlio “in solitudine”. Due giorni dopo è partita per una vacanza negli Usa e l’8 agosto ha partecipato a un aperitivo con le amiche. Al sindaco della cittadina che chiedeva conto del primo ritrovamento nel giardino della famiglia avrebbe risposto: “Ciao Simone, sarà mia premura mettermi in contatto con te”.
L’articolo Neonati uccisi, misura cautelare per Chiara Petrolini: è indagata anche per la morte del secondo bambino proviene da Il Fatto Quotidiano.
L’arresto, chiesto dalla procura di Parma, per la morte del primo neonato ritrovato nel giardino della villetta di Vignale di Traversetolo, era stato respinto. Ma dopo il ritrovamento del secondo cadavere di neonato e la conferma del Dna, il giudice per le indagini preliminari ha accolto la seconda richiesta degli inquirenti. I carabinieri, che hanno
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L’arresto, chiesto dalla procura di Parma, per la morte del primo neonato ritrovato nel giardino della villetta di Vignale di Traversetolo, era stato respinto. Ma dopo il ritrovamento del secondo cadavere di neonato e la conferma del Dna, il giudice per le indagini preliminari ha accolto la seconda richiesta degli inquirenti. I carabinieri, che hanno finora condotto le indagini, stanno eseguendo una misura cautelare nei confronti di Chiara Petrolini, la 22enne accusata di aver ucciso due neonati, a distanza di un anno, dopo averli partoriti nella sua casa. La procura terrà una conferenza stampa alle 11 per i dettagli.
La ragazza, studentessa di Giurisprudenza, è accusata di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per il primo neonato trovato, il 9 agosto, e per la morte del secondo bambino i cui resti sono stati trovati una settimana dopo e partorito un anno fa. Gravidanza e parto ammessi solo dopo che i carabinieri avevano ritrovato i resti. L’indagata, in uno dei tre interrogatori, aveva sostenuto che il piccolo, per cui si era indotta il parto il 7 agosto, era nato morto. Ma le sue dichiarazioni sono state smentite dall’autopsia: il piccolo è nato vivo e ha respirato. Non si ancora se il colpo rilevato sulla testa possa essere stato volontario o frutto di una caduta o delle manovre per seppellirlo.
Nei giorni scorso era emerso che le indagini cominciavano a muoversi sul contesto di persone che la circondavano per capire come una ragazza – benché apparsa sempre magra e “con la pancia piatta” – possa aver nascosto alle persone due gravidanze. Sei le persone ascoltate dagli investigatori dell’Arma, coordinati dagli inquirenti. I genitori, due amiche, coetanee della 21enne, tra cui una che studia per diventare ostetrica. Una di loro aveva raccontato di essersi insospettita dopo una strana conversazione con Chiara, ma non aveva colto nessun altro segnale che potesse farle pensare una sua gravidanza. Mentre dal paese qualche voce sul fatto che ad aprile era circolata la voce che la ragazza, che lavorava come baby sitter ed era volontaria in parrocchia, fosse incinta.
La procura di Parma, in una lunga nota, aveva escluso che genitori e fidanzato fossero a conoscenza della gravidanza ed era stato specificato che nessuna figura professionale medica era entrata in contatto con Chiara Petrolini. Certo è che la 22enne è stata in grado lo scorso 7 agosto di indursi il parto e mettere al mondo il suo secondo figlio “in solitudine”. Due giorni dopo è partita per una vacanza negli Usa e l’8 agosto ha partecipato a un aperitivo con le amiche. Al sindaco della cittadina che chiedeva conto del primo ritrovamento nel giardino della famiglia avrebbe risposto: “Ciao Simone, sarà mia premura mettermi in contatto con te”.
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