
AGI – Israele ha ragione di temere un attacco da parte dell’Iran e dell'”asse della resistenza”. È il monito lanciato dal leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che, durante l’elogio funebre pronunciato una settimana dopo l’uccisione del comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr, ha promesso a Tel Aviv una risposta “forte ed efficace”. Secondo Nasrallah, Israele non è più la potenza invincibile che sconfisse i più grandi eserciti arabi nelle guerre passate, poiché oggi deve fare affidamento sul sostegno degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Francia e di alcuni paesi arabi per difendersi da un possibile attacco iraniano.
L’Iran è “obbligato a rispondere” dopo l’assassinio di Ismail Haniyeh a Teheran, così come è stato costretto a farlo “dopo l’attacco al consolato iraniano a Damasco”, ha detto il capo di Hezbollah,”la nostra risposta arriverà, a Dio piacendo, da sola o come parte di una risposta collettiva da parte dell’intero fronte”.
Hezbollah risponderà, l’Iran risponderà e lo Yemen risponderà: “L’essenziale – ha detto Nasrallah – è che ci siano determinazione, decisione e capacità”. Il capo delle milizie sciite del Libano ha fatto appello alla “resistenza a Gaza e in Cisgiordania” e ai “fronti del sostegno in Libano, Iraq, Yemen, a continuare a sostenere Gaza nonostante i sacrifici”. Ma, soprattutto, il numero uno di Hezbollah ha fatto appello ai “Paesi arabi, a svegliarsi di fronte al pericolo che minaccia la regione. Non si può affrontare il pericolo israeliano facendo gli struzzi e fuggendo la tempesta, perché il nemico si batte senza linee rosse. Ci vuole confronto e scontro, non esitazione né sottomissione”.
“L’attesa è parte della punizione”
“L’attesa di Israele di una settimana è parte della punizione, parte della risposta, parte della battaglia”, ha proseguito Nasrallah, “è Israele che ha scelto l’escalation e che ha attaccato l’Iran”.
L'”obbligo” di una risposta a Israele da parte di Iran e Libano è confermato “quali che siano le conseguenze”, ha detto ancora Nasrallah. Gli attacchi che hanno provocato la morte in Libano del comandante militare di Hezbollah, Fuad Sukr, e in Iran quella del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh hanno provocato un prevedibile aumento della tensione in Medio Oriente. Hezbollah – ha detto Nasrallah – reagirà “da solo o nel contesto di una risposta unitaria da parte di tutti gli assi” dei gruppi sostenuti dall’Iran nella regione, “quali che siano le conseguenze”.
AGI – Israele ha ragione di temere un attacco da parte dell’Iran e dell'”asse della resistenza”. È il monito lanciato dal leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che, durante l’elogio funebre pronunciato una settimana dopo l’uccisione del comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr, ha promesso a Tel Aviv una risposta “forte ed efficace”. Secondo Nasrallah, Israele non è più la potenza invincibile che sconfisse i più grandi eserciti arabi nelle guerre passate, poiché oggi deve fare affidamento sul sostegno degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Francia e di alcuni paesi arabi per difendersi da un possibile attacco iraniano.
L’Iran è “obbligato a rispondere” dopo l’assassinio di Ismail Haniyeh a Teheran, così come è stato costretto a farlo “dopo l’attacco al consolato iraniano a Damasco”, ha detto il capo di Hezbollah,”la nostra risposta arriverà, a Dio piacendo, da sola o come parte di una risposta collettiva da parte dell’intero fronte”.
Hezbollah risponderà, l’Iran risponderà e lo Yemen risponderà: “L’essenziale – ha detto Nasrallah – è che ci siano determinazione, decisione e capacità”. Il capo delle milizie sciite del Libano ha fatto appello alla “resistenza a Gaza e in Cisgiordania” e ai “fronti del sostegno in Libano, Iraq, Yemen, a continuare a sostenere Gaza nonostante i sacrifici”. Ma, soprattutto, il numero uno di Hezbollah ha fatto appello ai “Paesi arabi, a svegliarsi di fronte al pericolo che minaccia la regione. Non si può affrontare il pericolo israeliano facendo gli struzzi e fuggendo la tempesta, perché il nemico si batte senza linee rosse. Ci vuole confronto e scontro, non esitazione né sottomissione”.
“L’attesa è parte della punizione”
“L’attesa di Israele di una settimana è parte della punizione, parte della risposta, parte della battaglia”, ha proseguito Nasrallah, “è Israele che ha scelto l’escalation e che ha attaccato l’Iran”.
L'”obbligo” di una risposta a Israele da parte di Iran e Libano è confermato “quali che siano le conseguenze”, ha detto ancora Nasrallah. Gli attacchi che hanno provocato la morte in Libano del comandante militare di Hezbollah, Fuad Sukr, e in Iran quella del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh hanno provocato un prevedibile aumento della tensione in Medio Oriente. Hezbollah – ha detto Nasrallah – reagirà “da solo o nel contesto di una risposta unitaria da parte di tutti gli assi” dei gruppi sostenuti dall’Iran nella regione, “quali che siano le conseguenze”.
AGI – Israele ha ragione di temere un attacco da parte dell’Iran e dell'”asse della resistenza”. È il monito lanciato dal leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che, durante l’elogio funebre pronunciato una settimana dopo l’uccisione del comandante militare di Hezbollah, Fuad Shukr, ha promesso a Tel Aviv una risposta “forte ed efficace”. Secondo Nasrallah, Israele non è più la potenza invincibile che sconfisse i più grandi eserciti arabi nelle guerre passate, poiché oggi deve fare affidamento sul sostegno degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Francia e di alcuni paesi arabi per difendersi da un possibile attacco iraniano.
L’Iran è “obbligato a rispondere” dopo l’assassinio di Ismail Haniyeh a Teheran, così come è stato costretto a farlo “dopo l’attacco al consolato iraniano a Damasco”, ha detto il capo di Hezbollah,”la nostra risposta arriverà, a Dio piacendo, da sola o come parte di una risposta collettiva da parte dell’intero fronte”.
Hezbollah risponderà, l’Iran risponderà e lo Yemen risponderà: “L’essenziale – ha detto Nasrallah – è che ci siano determinazione, decisione e capacità”. Il capo delle milizie sciite del Libano ha fatto appello alla “resistenza a Gaza e in Cisgiordania” e ai “fronti del sostegno in Libano, Iraq, Yemen, a continuare a sostenere Gaza nonostante i sacrifici”. Ma, soprattutto, il numero uno di Hezbollah ha fatto appello ai “Paesi arabi, a svegliarsi di fronte al pericolo che minaccia la regione. Non si può affrontare il pericolo israeliano facendo gli struzzi e fuggendo la tempesta, perché il nemico si batte senza linee rosse. Ci vuole confronto e scontro, non esitazione né sottomissione”.
“L’attesa è parte della punizione”
“L’attesa di Israele di una settimana è parte della punizione, parte della risposta, parte della battaglia”, ha proseguito Nasrallah, “è Israele che ha scelto l’escalation e che ha attaccato l’Iran”.
L'”obbligo” di una risposta a Israele da parte di Iran e Libano è confermato “quali che siano le conseguenze”, ha detto ancora Nasrallah. Gli attacchi che hanno provocato la morte in Libano del comandante militare di Hezbollah, Fuad Sukr, e in Iran quella del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh hanno provocato un prevedibile aumento della tensione in Medio Oriente. Hezbollah – ha detto Nasrallah – reagirà “da solo o nel contesto di una risposta unitaria da parte di tutti gli assi” dei gruppi sostenuti dall’Iran nella regione, “quali che siano le conseguenze”.