di Gigi Cabrino – Sono stati 181 gli eventi climatico estremi di vario tipo in Italia nella settimana dall’8 al 15 settembre ma l’opinione pubblica non sembra esserne toccata più di tanto.
“Se non genera tragedie, la crisi climatica non fa già più notizia e questo induce una pericolosa assuefazione nell’opinione pubblica, che non aiuta certo ad accelerare le necessarie scelte politiche, né ad aumentare la coscienza dei pericoli”:
A sottolinearlo con preoccupata amarezza è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.Eppure, l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche segnala che, solo nella scorsa settimana, sull’Italia si sono avuti ben 181 eventi estremi (fonte: European Severe Weather Database), tra cui 26 tornado, 29 grandinate anomale (a Camaiore, in Toscana, chicchi di diametro fino a 9 centimetri!) e addirittura 126 nubifragi. I rischi, causati dalle prime perturbazioni stagionali, restano preoccupanti su territori mediterranei ancora alle prese con caldo estremo e temperature marine mai così alte (le anomalie si aggirano fino a + 3° lungo le coste italiane, con temperature massime fino a 29° sul mar Ionio).Nonostante l’ondata di maltempo, però, i corpi idrici dell’Italia centro-meridionale non registrano finora significativi miglioramenti: i volumi idrici nei bacini continuano a ridursi, quando invece sarebbe auspicabile che la forte instabilità atmosferica almeno giovasse alla ricarica di acquiferi ormai esangui. In questa contingenza l’Europen Drought Risk Atlas realizzato da Copernicus indica la Sardegna (insieme ad Andalusia ed al lembo meridionale dell’Attica in Grecia), la regione europea maggiormente sensibile al rischio di siccità estrema e nella quale gli impatti saranno più significativi. L’isola italiana vede la gran parte dei suoi invasi ad un livello di allerta con l’eccezione di quello del Liscia in Gallura.
“L’analisi dei dati del nostro report settimanale ci induce ad appellarci all’opinione pubblica, affinché cresca la consapevolezza della fase climatica, che sta attraversando il Paese; l’imprevedibilità della violenza atmosferica e la repentinità dei cambiamenti meteo devono indurre a tenere alta l’attenzione ad ogni livello come purtroppo dimostrato anche da recenti tragedie in montagna – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Sarà questo il focus di una nostra iniziativa in occasione del salone Remtech, a Ferrara”.
di Gigi Cabrino – Sono stati 181 gli eventi climatico estremi di vario tipo in Italia nella settimana dall’8 al 15 settembre ma l’opinione pubblica non sembra esserne toccata più di tanto. “Se non genera tragedie, la crisi climatica non fa già più notizia e questo induce una pericolosa assuefazione nell’opinione pubblica, che non aiuta certo ad accelerare le necessarie scelte politiche, né ad aumentare la coscienza dei pericoli”: A sottolinearlo con preoccupata amarezza è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.Eppure, l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche segnala che, solo nella scorsa settimana, sull’Italia si sono avuti ben 181 eventi estremi (fonte: European
di Gigi Cabrino – Sono stati 181 gli eventi climatico estremi di vario tipo in Italia nella settimana dall’8 al 15 settembre ma l’opinione pubblica non sembra esserne toccata più di tanto.
“Se non genera tragedie, la crisi climatica non fa già più notizia e questo induce una pericolosa assuefazione nell’opinione pubblica, che non aiuta certo ad accelerare le necessarie scelte politiche, né ad aumentare la coscienza dei pericoli”:
A sottolinearlo con preoccupata amarezza è stato Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.Eppure, l’Osservatorio ANBI Risorse Idriche segnala che, solo nella scorsa settimana, sull’Italia si sono avuti ben 181 eventi estremi (fonte: European Severe Weather Database), tra cui 26 tornado, 29 grandinate anomale (a Camaiore, in Toscana, chicchi di diametro fino a 9 centimetri!) e addirittura 126 nubifragi. I rischi, causati dalle prime perturbazioni stagionali, restano preoccupanti su territori mediterranei ancora alle prese con caldo estremo e temperature marine mai così alte (le anomalie si aggirano fino a + 3° lungo le coste italiane, con temperature massime fino a 29° sul mar Ionio).Nonostante l’ondata di maltempo, però, i corpi idrici dell’Italia centro-meridionale non registrano finora significativi miglioramenti: i volumi idrici nei bacini continuano a ridursi, quando invece sarebbe auspicabile che la forte instabilità atmosferica almeno giovasse alla ricarica di acquiferi ormai esangui. In questa contingenza l’Europen Drought Risk Atlas realizzato da Copernicus indica la Sardegna (insieme ad Andalusia ed al lembo meridionale dell’Attica in Grecia), la regione europea maggiormente sensibile al rischio di siccità estrema e nella quale gli impatti saranno più significativi. L’isola italiana vede la gran parte dei suoi invasi ad un livello di allerta con l’eccezione di quello del Liscia in Gallura.
“L’analisi dei dati del nostro report settimanale ci induce ad appellarci all’opinione pubblica, affinché cresca la consapevolezza della fase climatica, che sta attraversando il Paese; l’imprevedibilità della violenza atmosferica e la repentinità dei cambiamenti meteo devono indurre a tenere alta l’attenzione ad ogni livello come purtroppo dimostrato anche da recenti tragedie in montagna – ha concluso Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI – Sarà questo il focus di una nostra iniziativa in occasione del salone Remtech, a Ferrara”.