6 Novembre 2024

WhatsApp, attenzione ai messaggi vocali: quello che possono causare è da brividi

  

Attenzione a questo aspetto legato ai messaggi vocali WhatsApp, ecco che cosa possono generare negli utenti

Sono pratici, utili e comodi i messaggi vocali WhatsApp, ma non tutti sanno di un effetto ad essi legati, e cosa possono generare negli utenti.

Messaggi vocali WhatsApp, c’è un aspetto a cui molti non pensano – computer-idea.it

 

La tecnologia è oramai sempre più presente nella vita di tutti, e prova ne è l’utilizzo degli smartphone e dei dispostivi con tutte le relative funzioni e possibilità a cui danno accesso e che risultano estremamente utili.

Tra queste, non manca la comunicazione, in relazione alla messaggistica istantanea; in tal senso, ad esser molto utilizzati sono i messaggi vocali WhatsApp, al cui riguardo vi è però un aspetto che molti non considerano.

Prima di utilizzare ed inviare i messaggi vocali WhatsApp con leggerezza, infatti, bisognerebbe fermarsi un attimo e ragionare sui possibili effetti che quest’ultimi potrebbero generare in coloro che li ricevono.

Per comprendere tale aspetto, è bene approfondire e soffermarsi sul galateo digitale, ovvero quelle regole di comportamento esteso al mondo della tecnologia. Al giorno d’oggi sono più di duecento milioni, le note vocali che vengono inviate quotidianamente soltanto su tale piattaforma.

Pur essendo molto utilizzati, per gli esperti in comunicazione, far ricorso a tale modalità è il modo peggiore per comunicare.

WhatsApp, attenzione ai messaggi vocali: perché è meglio farli più brevi

In merito ai messaggi vocali WhatsApp e al galateo digitale, occorre sapere che, stando agli esperti, inviarli può generare ansia nei destinatari delle note vocali stesse.

Cosa possono generare nei destinatari i messaggi vocali WhatsApp – computer-idea.it

 

Le cattive abitudini che si associano a tale modalità di comunicare, possono portare imbarazzo nei vari ambiti in cui si trovano coloro che li ricevono, come ad esempio il lavoro o comunque situazioni dove l’ascolto risulta complicato. Basti pensare, in tal senso, a quando ci si trova sui mezzi di trasporto pubblici.

Proprio in relazione a tale tema, c’è chi si sta occupando di delineare delle regole di bon ton per il giusto utilizzo delle note vocali, come la co-presidente dell’Emily Post Institute Lizzie Post.

Ad esser spiegato dalle linee guide è che quando si parla di messaggio audio, si fa riferimento a monologhi che non danno modo di replicare subito, e sarebbe bene non farvi ricorso se possibile, a maggior ragione qualora non siano necessari, optando invece per un messaggio di testo.

Un aspetto rilevante riguarda la durata dei messaggio vocali. È infatti opportuno non dilungarsi troppo e magari provare a suddividere ciò che si deve dire in messaggi dalla maggior brevità. Risulta molto importante capire quando una nota vocale potrebbe non esser opportuna, così come cogliere il fatto che, spesso, una risposta con messaggio scritto può indicare una preferenza di tale tipo, rispetto agli audio, nonché la voglia di evitare tale modalità.

In generale, un aspetto sottolineato dal gelato digitale si lega alla necessità di avere rispetto per i destinatari dei messaggi vocali, in particolare se si trovano in contesti affollati o rumorosi. Regolare il volume e utilizzare le cuffie sono elementi suggeriti al fine di garantire la privacy del messaggio, nonché evitare di recare disturbo ad altri.

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