Da un lato, la presenza capillare di pesticidi chimici nell’ambiente in cui viviamo, nelle falde acquifere e nei prodotti di cui ci nutriamo. Dall’altro, il preoccupante calo della fertilità maschile globale. Ora uno studio mette in relazione queste due criticità del mondo moderno: esiste infatti una forte associazione tra l’esposizione a sostanze chimiche prodotte per uso agricolo a livello industriale, e in particolare agli insetticidi, e una minore concentrazione di spermatozoi nello sperma dei maschi adulti di tutto il mondo. A lanciare l’allarme è una ricerca pubblicata su Environmental Health Perspectives.. “Legami consistenti”. Un gruppo di scienziati del George Mason University College of Public Health e della Northeastern University (USA) è giunto a questa conclusione dopo un’accurata analisi di 25 studi sull’esposizione naturale o occupazionale a insetticidi attinenti agli ultimi 50 anni. In particolare sono stati considerati gli impatti sulla salute di due classi di insetticidi comunemente usati, gli organofosfati e gli N-metilcarbammati. I dati mostrano associazioni diffuse e consistenti tra l’esposizione a queste sostanze, per esempio attraverso il consumo di acqua e cibo contaminati, e una minore concentrazione di spermatozoi. Un fatto preoccupante alla luce dei molti recenti studi sul calo della qualità del liquido seminale maschile in tutto il mondo.. Pericolo invisibile. L’inquinamento da pesticidi, un termine che include anche gli insetticidi, è una minaccia per la salute dell’uomo e degli ecosistemi: questi prodotti di sintesi usati non solo in agricoltura, ma anche nella silvicoltura e nel giardinaggio di aiuole, parchi pubblici e parchi giochi, sono ormai onnipresenti. Rilevazioni dell’Agenzia Europea per l’Ambiente in cinque Paesi europei documentano tracce di almeno due pesticidi nel corpo dell’84% delle persone esaminate, e il livello di insetticidi è considerato fuori soglia e pericoloso per l’uomo nel 22% dei siti esaminati in uno studio del 2020.. In caduta libera. Allo stesso tempo, è in corso da qualche decennio una crisi della fertilità maschile le cui cause restano in gran parte da chiarire. Nel 2022 uno studio pubblicato su Human Reproduction Update, che per la prima volta ha incluso soggetti di Paesi come l’Asia, il Sudamerica e l’Africa, ha documentato un dimezzamento della concentrazione media di spermatozoi nello sperma degli uomini di 53 Paesi dal 1973 al 2018, con un calo maggiore negli ultimi 20 anni. Di fatto il lavoro ha replicato lo stesso risultato evidenziato in uno studio di 5 anni prima, allargando però il problema a tutti i continenti.. In attesa di risposte. Capire se e come i due problemi siano collegati, e come farvi fronte, sarà di importanza cruciale in una fase in cui ci viene chiesto, anche per altre ragioni, di rivedere radicalmente alcuni aspetti del sistema alimentare globale..
Uno studio conferma un’associazione stabile tra l’esposizione a insetticidi e una ridotta concentrazione degli spermatozoi negli uomini adulti. Da un lato, la presenza capillare di pesticidi chimici nell’ambiente in cui viviamo, nelle falde acquifere e nei prodotti di cui ci nutriamo. Dall’altro, il preoccupante calo della fertilità maschile globale. Ora uno studio mette in relazione queste due criticità del mondo moderno: esiste infatti una forte associazione tra l’esposizione a sostanze chimiche prodotte per uso agricolo a livello industriale, e in particolare agli insetticidi, e una minore concentrazione di spermatozoi nello sperma dei maschi adulti di tutto il mondo. A lanciare l’allarme è una ricerca pubblicata su Environmental Health Perspectives.. “Legami consistenti”. Un gruppo di scienziati del George Mason University College of Public Health e della Northeastern University (USA) è giunto a questa conclusione dopo un’accurata analisi di 25 studi sull’esposizione naturale o occupazionale a insetticidi attinenti agli ultimi 50 anni. In particolare sono stati considerati gli impatti sulla salute di due classi di insetticidi comunemente usati, gli organofosfati e gli N-metilcarbammati. I dati mostrano associazioni diffuse e consistenti tra l’esposizione a queste sostanze, per esempio attraverso il consumo di acqua e cibo contaminati, e una minore concentrazione di spermatozoi. Un fatto preoccupante alla luce dei molti recenti studi sul calo della qualità del liquido seminale maschile in tutto il mondo.. Pericolo invisibile. L’inquinamento da pesticidi, un termine che include anche gli insetticidi, è una minaccia per la salute dell’uomo e degli ecosistemi: questi prodotti di sintesi usati non solo in agricoltura, ma anche nella silvicoltura e nel giardinaggio di aiuole, parchi pubblici e parchi giochi, sono ormai onnipresenti. Rilevazioni dell’Agenzia Europea per l’Ambiente in cinque Paesi europei documentano tracce di almeno due pesticidi nel corpo dell’84% delle persone esaminate, e il livello di insetticidi è considerato fuori soglia e pericoloso per l’uomo nel 22% dei siti esaminati in uno studio del 2020.. In caduta libera. Allo stesso tempo, è in corso da qualche decennio una crisi della fertilità maschile le cui cause restano in gran parte da chiarire. Nel 2022 uno studio pubblicato su Human Reproduction Update, che per la prima volta ha incluso soggetti di Paesi come l’Asia, il Sudamerica e l’Africa, ha documentato un dimezzamento della concentrazione media di spermatozoi nello sperma degli uomini di 53 Paesi dal 1973 al 2018, con un calo maggiore negli ultimi 20 anni. Di fatto il lavoro ha replicato lo stesso risultato evidenziato in uno studio di 5 anni prima, allargando però il problema a tutti i continenti.. In attesa di risposte. Capire se e come i due problemi siano collegati, e come farvi fronte, sarà di importanza cruciale in una fase in cui ci viene chiesto, anche per altre ragioni, di rivedere radicalmente alcuni aspetti del sistema alimentare globale..