ROMA – Non si placano le polemiche per la nomina di Geronimo La Russa al consiglio d’amministrazione del teatro Piccolo di Milano. Il primogenito della seconda carica dello Stato (no, non è Lercio: Ignazio La Russa è davvero presidente del Senato, NdR) aveva già destato scalpore per essere assurto alla carica di presidente dell’ACI meneghina, per ottenere la quale gli era bastato mostrare di disporre di una patente B.
È il ministro della Cultura, Sangiuliano, a spiegare come si sia arrivati alla scelta di La Russa Jr.: “Mi sono immediatamente reso conto dell’opportunità di questa investitura, io credo che Pompei sia il luogo più appropriato in cui Geronimo La Russa possa far valere le proprie competenze…“
“Ministro, non è Pompei, è il Piccolo di Milano“.
“Ah, ho valutato senza leggere, come faccio sempre“.
Ma sono in molti a sollevare dubbi su cosa ci sia dietro la decisione di Sangiuliano e a chiedersi perché, come avvenuto per centinaia di altri incarichi, non sia, invece, stato scelto un familiare della presidente Giorgia Meloni: “Io ci ho provato“, ci dice la premier, “sono arrivata sino al commercialista della callista del cognato del barista del meccanico del ragioniere della estestista di mia sorella ma non ho davvero più parenti cui assegnare cariche, per cui ho detto a Sangiuliano di ricorrere, per quel ruolo, al figlio di uno dei miei padri putativi, che per me è in pratica un fratello. E poi di teatro ne sa, è da quando è nato che assiste alle recite di Ignazio“.
“Beh, ci sarebbe ancora sua madre“.
“A mia madre voglio riservare la direzione del museo Egizio di Torino appena ci liberiamo di quel razzista di Christian Greco!“.
Nel frattempo, La Russa Sr., mentre cerca di convincere i senatori della bontà della riforma sul Premierato, compito che esula completamente dal suo ruolo di presidente super partes, – ma è anche vero che parliamo di Ignazio La Russa, per cui non è che si possano avere grandi aspettative – fa sapere di non essere rimasto molto contento della nomina del figlio a una poltrona che lui trova in qualche modo sminuente del blasone della sua famiglia: “Non capisco perché a Geronimo abbiano riservato solo il Piccolo. È che è? Un La Russa non è degno del teatro Grande? Giorgia mi sentirà“.
NOTA A MARGINE: Il sottosegretario Vittorio Sgarbi ha fatto sapere di essere perfettamente d’accordo con Sangiuliano sulla nomina di Geronimo. Ma è anche vero che, pur di compiacere il capo affinché lui possa continuare ad andare in giro per inaugurazioni e consulenze, sarebbe disposto a dire qualunque cosa, persino che il concorso di Miss Italia è un patrimonio della cultura del nostro paese.
Augusto Rasori
L’articolo Giorgia Meloni spiega la nomina del figlio di La Russa: “Ho finito i miei parenti” proviene da Lercio.
ROMA – Non si placano le polemiche per la nomina di Geronimo La Russa al consiglio d’amministrazione del teatro Piccolo di Milano. Il primogenito della seconda carica dello Stato (no, non è Lercio: Ignazio La Russa è davvero presidente del Senato, NdR) aveva già destato scalpore per essere assurto alla carica di presidente dell’ACI meneghina,
L’articolo Giorgia Meloni spiega la nomina del figlio di La Russa: “Ho finito i miei parenti” proviene da Lercio.
ROMA – Non si placano le polemiche per la nomina di Geronimo La Russa al consiglio d’amministrazione del teatro Piccolo di Milano. Il primogenito della seconda carica dello Stato (no, non è Lercio: Ignazio La Russa è davvero presidente del Senato, NdR) aveva già destato scalpore per essere assurto alla carica di presidente dell’ACI meneghina, per ottenere la quale gli era bastato mostrare di disporre di una patente B.
È il ministro della Cultura, Sangiuliano, a spiegare come si sia arrivati alla scelta di La Russa Jr.: “Mi sono immediatamente reso conto dell’opportunità di questa investitura, io credo che Pompei sia il luogo più appropriato in cui Geronimo La Russa possa far valere le proprie competenze…“
“Ministro, non è Pompei, è il Piccolo di Milano“.
“Ah, ho valutato senza leggere, come faccio sempre“.
Ma sono in molti a sollevare dubbi su cosa ci sia dietro la decisione di Sangiuliano e a chiedersi perché, come avvenuto per centinaia di altri incarichi, non sia, invece, stato scelto un familiare della presidente Giorgia Meloni: “Io ci ho provato“, ci dice la premier, “sono arrivata sino al commercialista della callista del cognato del barista del meccanico del ragioniere della estestista di mia sorella ma non ho davvero più parenti cui assegnare cariche, per cui ho detto a Sangiuliano di ricorrere, per quel ruolo, al figlio di uno dei miei padri putativi, che per me è in pratica un fratello. E poi di teatro ne sa, è da quando è nato che assiste alle recite di Ignazio“.
“Beh, ci sarebbe ancora sua madre“.
“A mia madre voglio riservare la direzione del museo Egizio di Torino appena ci liberiamo di quel razzista di Christian Greco!“.
Nel frattempo, La Russa Sr., mentre cerca di convincere i senatori della bontà della riforma sul Premierato, compito che esula completamente dal suo ruolo di presidente super partes, – ma è anche vero che parliamo di Ignazio La Russa, per cui non è che si possano avere grandi aspettative – fa sapere di non essere rimasto molto contento della nomina del figlio a una poltrona che lui trova in qualche modo sminuente del blasone della sua famiglia: “Non capisco perché a Geronimo abbiano riservato solo il Piccolo. È che è? Un La Russa non è degno del teatro Grande? Giorgia mi sentirà“.
NOTA A MARGINE: Il sottosegretario Vittorio Sgarbi ha fatto sapere di essere perfettamente d’accordo con Sangiuliano sulla nomina di Geronimo. Ma è anche vero che, pur di compiacere il capo affinché lui possa continuare ad andare in giro per inaugurazioni e consulenze, sarebbe disposto a dire qualunque cosa, persino che il concorso di Miss Italia è un patrimonio della cultura del nostro paese.
Augusto Rasori
L’articolo Giorgia Meloni spiega la nomina del figlio di La Russa: “Ho finito i miei parenti” proviene da Lercio.