Com’è nata la socialità nell’essere umano, e come si è evoluta nel corso dei millenni? Uno dei modi più usati per rispondere a questa domanda fondamentale sulla nostra specie è quello di guardare ad altre specie strettamente imparentate con noi – in altre parole i primati non-umani, o “scimmie” se preferite. Uno dei soggetti preferiti per ricerche di questo tipo sono i macachi, che vivono in società complesse e stratificate e lo fanno in un clima di relativa armonia e cooperazione. Un nuovo studio dell’università di Portsmouth ha provato a mettere alla prova l’ipotesi che ci sia un legame diretto tra questo tipo di società e le capacità di autocontrollo dei macachi: i risultati sono stati pubblicati su Animal Cognition.
. Test di pazienza. Lo studio si è concentrato su 66 macachi appartenenti a tre specie diverse del genere Macaca: mulatta (il macaco reso), fascicularis (il macaco di Giava) e tonkeana (il macaco di Tonkean). Queste specie hanno un diverso grado di organizzazione e soprattutto di tolleranza sociale, cioè la capacità di “andare d’accordo” e convivere pacificamente con esemplari che sono al di fuori della cerchia familiare o addirittura del branco; Macaca mulatta è la meno tollerante, mentre tonkeana la più pacifica. Tutti i macachi sono stati sottoposti a test cognitivi per testarne l’autocontrollo, e in particolare la capacità di concentrarsi su un compito senza farsi distrarre; tutti gli animali avevano un’esperienza pregressa in questo genere di test, il che secondo gli autori potrebbe averne influenzato i risultati, ma in modo uniforme, tra i 66 soggetti.
. Tutta colpa delle cattive compagnie? I risultati supportano l’ipotesi di partenza: gli esemplari di Macaca tonkeana sono quelli che hanno ottenuto i maggiori successi nel test, dimostrando di avere più pazienza e autocontrollo delle altre due specie. Questo si riflette anche nella loro organizzazione sociale, ma secondo gli autori queste differenze potrebbero essere causate anche da fattori ecologici: il macaco reso, per esempio, vive in aree dove ci sono più predatori, e quindi è più abituato a reagire d’impulso e meno capace di controllarsi. Al contrario, i macachi di Tonkean vivono in una zona più “tranquilla”, e possono permettersi di essere pazienti e quindi anche più tolleranti, perché sono generalmente meno esposti a rischi. L’ideale ora sarebbe poter testare questa ipotesi anche in natura, e non solo su macachi cresciuti in cattività..
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