Sicuramente ti sarà capitato di vedere in Internet, sui social o in tv, delle immagini o dei video riguardanti uno dei fenomeni che più affascinano l’uomo, l’aurora polare e di aver sognato ad occhi aperti immaginandoti in Norvegia, Scozia o altre zone della penisola scandinava in cui questo fenomeno avviene con maggiore frequenza.
L’aurora polare ha infatti luogo, solitamente, in due ristrette fasce situate in corrispondenza dei poli magnetici della Terra, chiamate ovali aurorali, per via della sfericità della Terra e della geometria del campo magnetico terrestre. Esse tra l’altro sono più intense se sono in corso le tempeste magnetiche causate dalla forte attività delle macchie solari.
Ma vediamo meglio in cosa consiste questo fenomeno e da cosa è causato.
L’aurora polare è un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre reso davvero particolare grazie a delle bande luminose di varie forme e colori (solitamente verdi, rosse e azzurre) che mutano col passare del tempo, chiamate archi aurorali. I loro colori dipendono dai gas presenti nell’atmosfera, dal loro stato elettrico e dall’energia delle particelle che li colpiscono: l’ossigeno atomico permette di ricreare il suggestivo colore verde, l’ossigeno molecolare il rosso e l’azoto il blu. Questi archi aurorali inoltre, hanno inizio a 100 km sopra la superficie terrestre e si estendono poi lungo il campo magnetico e quindi, per centinaia di chilometri. Inizialmente può sembrare che questi non si muovano ma dopo un po’ inizieranno a torcersi e muoversi creando un vero e proprio spettacolo mozzafiato. Tutto ciò è causato dall’interazione di protoni ed elettroni di origine solare con la ionosfera terrestre: queste particelle cariche vanno ad eccitare, attraverso delle collisioni, gli elettroni di valenza degli atomi neutri che costituiscono l’atmosfera, i quali una volta diseccitati, e dunque, tornati al loro stato iniziale, emettono fotoni, ossia scaricano energia luminosa di varie lunghezze d’onda.
Se l’aurora polare si verifica nell’emisfero boreale, ossia quello a nord della Terra, prende il nome di aurora boreale, mentre se si verifica nell’emisfero a sud della Terra, noto come emisfero australe, assumerà appunto il nome di aurora australe.
Le aurore sono visibili in maniera più frequente nei periodi in cui il campo magnetico interplanetario presenta evidenti variazioni di intensità e colore causando delle possibili riconnessioni magnetiche con il campo magnetico terrestre.
Durante l’apparizione di un’aurora polare, oltre che a rimanere incantati dai colori suggestivi delle bande luminose, è possibile anche udire dei suoni elettrofonici, simili a sibili e la cui origine e causa non è ancora molto chiara. La scienza infatti crede che questi siano dovuti a perturbazioni del campo magnetico terrestre, provocate dall’aumento della ionizzazione dell’atmosfera sovrastante. Le aurore polari sono però accompagnate anche da emissioni radio, di frequenza molto bassa, note come “aural chours”, il cui suono è simile ad un coro di uccelli.
Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay
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