La vaquita, o focena del golfo di California se preferite il meno efficace nome italiano, è il cetaceo più piccolo del mondo, che raramente raggiunge il metro e mezzo di lunghezza. È anche il più raro: a oggi si stima che ne sopravvivano solo nove esemplari, concentrati, come suggerisce il nome, tutti nel golfo della California. La loro situazione è talmente tragica che, per la prima volta nei suoi oltre settant’anni di attività, la International Whaling Commission ha emesso un extinction alert, un “allarme estinzione” il cui scopo è mettere in guardia contro il rischio sempre più concreto che questa specie rarissima possa definitivamente estinguersi.. La prima volta. Fondata nel 1946 e comprendente 88 diversi Paesi del mondo, la International Whaling Commission si occupa di monitorare lo stato di salute delle popolazioni di balene nel mondo, e per estensione anche degli altri cetacei. Dal 2018, la sua missione è diventata ancora più definita: non più promuovere la loro conservazione con tutti i metodi possibili, compresa la promozione della pesca sostenibile, ma proteggere senza eccezioni tutti i cetacei, chiudendo le porte definitivamente alla caccia. Una svolta importante, che nell’estate 2023 ha avuto le sue prime conseguenze: per la prima volta da quando è stata istituita, infatti, l’IWC ha dichiarato che una specie di cetaceo è a serio rischio di estinzione. Non era mai successo per nessun cetaceo in passato, visto che di solito sono altri gli enti che si occupano di questi avvertimenti, in particolare l’IUCN; un gesto eccezionale fatto perché l’IWC “crede che l’estinzione non sia ancora inevitabile”, e che ci sia tempo (per quanto pochissimo) per salvare la vaquita.
. Solo il 100%. Come detto, rimangono solo 9 (c’è chi dice 10) esemplari di vaquita nel golfo di California. Ed è da trent’anni almeno che si parla del rischio di estinzione: il loro problema più grosso è l’uso (illegale) delle cosiddette reti da posta, nelle quali le focene rimangono incastrate. Dal 2017 a oggi, il numero di vaquita è crollato da 30 a 10 a causa di questa pratica, e al momento la speranza più concreta di salvare quelle che sono rimaste è un piano della marina messicana, che ha creato una zona di “tolleranza zero” nella quale le reti da posta sono severamente vietate, e l’area costantemente monitorata. Il governo messicano sostiene che questo abbia causato un crollo del 90% dell’uso di questi strumenti nell’area, ma secondo l’IWC non basta: le reti da posta devono scomparire, se si vuole avere qualche speranza di salvare la vaquita e di vedere la sua popolazione tornare a crescere..
La International Whaling Commission ha rilasciato la prima “allerta estinzione” della sua storia, dedicata alla vaquita.
La vaquita, o focena del golfo di California se preferite il meno efficace nome italiano, è il cetaceo più piccolo del mondo, che raramente raggiunge il metro e mezzo di lunghezza. È anche il più raro: a oggi si stima che ne sopravvivano solo nove esemplari, concentrati, come suggerisce il nome, tutti nel golfo della California. La loro situazione è talmente tragica che, per la prima volta nei suoi oltre settant’anni di attività, la International Whaling Commission ha emesso un extinction alert, un “allarme estinzione” il cui scopo è mettere in guardia contro il rischio sempre più concreto che questa specie rarissima possa definitivamente estinguersi.. La prima volta. Fondata nel 1946 e comprendente 88 diversi Paesi del mondo, la International Whaling Commission si occupa di monitorare lo stato di salute delle popolazioni di balene nel mondo, e per estensione anche degli altri cetacei. Dal 2018, la sua missione è diventata ancora più definita: non più promuovere la loro conservazione con tutti i metodi possibili, compresa la promozione della pesca sostenibile, ma proteggere senza eccezioni tutti i cetacei, chiudendo le porte definitivamente alla caccia. Una svolta importante, che nell’estate 2023 ha avuto le sue prime conseguenze: per la prima volta da quando è stata istituita, infatti, l’IWC ha dichiarato che una specie di cetaceo è a serio rischio di estinzione. Non era mai successo per nessun cetaceo in passato, visto che di solito sono altri gli enti che si occupano di questi avvertimenti, in particolare l’IUCN; un gesto eccezionale fatto perché l’IWC “crede che l’estinzione non sia ancora inevitabile”, e che ci sia tempo (per quanto pochissimo) per salvare la vaquita.
. Solo il 100%. Come detto, rimangono solo 9 (c’è chi dice 10) esemplari di vaquita nel golfo di California. Ed è da trent’anni almeno che si parla del rischio di estinzione: il loro problema più grosso è l’uso (illegale) delle cosiddette reti da posta, nelle quali le focene rimangono incastrate. Dal 2017 a oggi, il numero di vaquita è crollato da 30 a 10 a causa di questa pratica, e al momento la speranza più concreta di salvare quelle che sono rimaste è un piano della marina messicana, che ha creato una zona di “tolleranza zero” nella quale le reti da posta sono severamente vietate, e l’area costantemente monitorata. Il governo messicano sostiene che questo abbia causato un crollo del 90% dell’uso di questi strumenti nell’area, ma secondo l’IWC non basta: le reti da posta devono scomparire, se si vuole avere qualche speranza di salvare la vaquita e di vedere la sua popolazione tornare a crescere..