Mentre la Nasa prosegue il suo percorso in vista della futura missione lunare Artemis II, sulla rampa di lancio del Sito 1S del Cosmodromo di Vostochny, situato nell’Amur Oblast, in Russia, è pronto il razzo Soyuz 2.1b con a bordo la sonda lunare Luna-25. L’accensione dei motori del razzo è prevista quando in Italia saranno l’01:10 della notte tra il 10 e l’11 agosto 2023. Se tutto andrà come previsto Luna-25 atterrerà sul suolo lunare tra circa 10 giorni.
Prima volta russa. Dopo quasi mezzo secolo, la Russia prova a tornare sulla Luna con un lander senza equipaggio, dopo che Luna-24, partita nell’agosto del 1976, venne lanciata quando esisteva ancora l’Unione Sovietica.Per questo motivo si può sostenere che si tratti della prima vera missione lunare russa (e non sovietica). Luna-25 avrà il compito specifico di dimostrare come anche la Russia sia in grado di far atterrare un lander su un altro corpo del sistema solare e confermare la validità del programma lunare del Paese. La sonda scenderà in prossimità del Polo Sud lunare, punto prescelto sia dalla comunità spaziale occidentale, sia dalla Cina, per le loro rispettive missioni, come luogo per costruire una base umana: questo perché dal Polo Sud è sempre possibile osservare la Terra e poi perché in alcuni crateri c’è la presenza di ghiaccio.. C’è un piano B. Attualmente il punto prescelto per l’atterraggio di Luna-25 è un’area situata a nord del cratere Boguslawsky, ma nel caso in cui il luogo si rivelasse troppo accidentato per un atterraggio sicuro, Roscosmos, ossia l’Agenzia Spaziale Russa, metterebbe in campo un “piano B” che prevede di far atterrare Luna-25 a sud-ovest del cratere Manzini.
Il lander studierà la superficie della Luna fino a una profondità di circa 40 centimetri, al fine di cercare la presenza di acqua e determinare quali elementi chimici sono presenti. Per realizzare ciò la sonda ha a bordo un sistema progettato per prelevare campioni di regolite lunare (il suolo della Luna), vaporizzarli con un laser e rilevare elementi che fossero presenti anche solo con una concentrazione dello 0,005 per cento.
Secondo i piani il lander dovrebbe raccogliere almeno 11 campioni da tutt’attorno al sito di atterraggio. Un altro strumento emetterà neutroni, i quali, interagendo con il suolo fino a una profondità di circa un metro, saranno in grado di informare gli strumenti di bordo della presenza di acqua sotto forma di ghiaccio.. Un altro strumento avrà il compito di misurare quanto è radioattiva la superficie della Luna, rilevando la presenza di neutroni e raggi gamma. Oggetto di studio sarà anche l’esosfera del nostro satellite naturale, ossia la debolissima atmosfera che circonda il satellite: si verificherà cosa succede durante il giorno e durante la notte lunare, e quel che avviene quando la Luna attraversa la magnetosfera terrestre.
Com’è fatta. La sonda Luna-25 è stata progettata e sviluppata da NPO Lavochkin ed è composta da due sezioni: quello superiore dove sono riposti gli strumenti e quello inferiore dove si trova il sistema di propulsione. La sua vita prevista è di circa un anno terrestre e durante questo periodo Luna-25 svolgerà i suoi compiti durante il giorno lunare (che dura 14,5 giorni terrestri), rimanendo sempre in contatto con la Terra. Al contrario, di notte entrerà in uno stato dormiente, in attesa dell’alba successiva. Un piccolo generatore termoelettrico a radioisotopi genererà energia durante la notte, mentre di giorno ulteriore energia sarà prodotta da una serie di pannelli solari. Ben otto macchine fotografiche permetteranno di seguire tutti gli eventi dalle fasi di atterraggio a quelle di lavoro sulla superficie.
E mentre la Russia si prepara al lancio di Luna-25, il Giappone sta mettendo a punto la propria sonda lunare, lo Smart Lander for Investigating Moon che dovrebbe partire il prossimo 26 agosto, e al tempo stesso si avvicina sempre più alla Luna la sonda indiana Chandrayaan-3, che potrebbe atterrare il prossimo 23 agosto..
È in partenza una missione russa che porterà un lander sulla superficie della Luna. L’ultimo allunaggio da parte di Mosca era avvenuto quando c’era l’Unione Sovietica.