Massimo Troisi è stato un attore e regista italiano che con la sua napoletanità e la sua sensibilità, è riuscito a farsi amare dal grande pubblico.
La sua carriera è stata caratterizzata da una grande versatilità, che gli ha permesso di interpretare ruoli comici e drammatici con la stessa intensità. Tra i suoi film più famosi, ricordiamo “Non ci resta che piangere”, “Il Postino” e “Pensavo fosse amore invece era un calesse”. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dello spettacolo.
Ecco quindi la nostra selezione delle più belle e famose frasi di Massimo Troisi che ce ne ricordano il genio e la grande simpatia. Eccole!
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Aforismi, citazioni e frasi di Massimo Troisi
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Da ragazzo i miei continui e disinteressati slanci di altruismo mi diedero la fama di buono. Da grande quella di fesso.
A vita è nu viaggio che prima o dopo finisce… Sorridi spesso… Magnete e sold quann ‘e tien… Fa semp tutt chell ccá t’é piacé… E nun pensá a nisciun’…!
Potrai avere tutte le ricchezze materiali di questo mondo, ma se non hai amore nel cuore, resterai sempre povero.
Io avrei voluto Andreotti come padre. Andreotti è ingenuo, dai, è buono, è uno con il quale un figlio può fare un sacco di cose. Andreotti è uno che, oh, sta da quarant’anni in Italia, sono successi delitti, mafia, servizi segreti deviati, stragi, non si è mai accorto di niente.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.
L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lui dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate. Chestè.
– Vincé, io mi uccido, meglio un giorno da leone o 100 giorni da pecora.
– Tonì, che ne saccio io da pechere o do lione, fà 50 juorne da orsacchiotto.
(Dal film “Scusate il ritardo”)
Non bisogna amare per amore, ma per schifo. Perché l’amore finisce, ed è una delusione. Anche lo schifo finisce, però è una soddisfazione.
(Dal film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”)
L’amore è tutto quello che sta prima e che sta dopo. Magari bisognerebbe tenere più in considerazione il durante.
– Vince’, la vita si deve prendere così come viene.
– E che so’ scemo io? La prendo come va? Io la prendo come viene… ma a me viene sempre ‘na chiavica, guarda che combinazione!
(Dal film “Scusate il ritardo”)
Non è che sono contrario al matrimonio; però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi.
(Dal film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”)
La mia donna ideale è la donna di un altro. No, pecché io so’ pigro, sono uno che non mi va di uscire, allora se ci ho una donna che non può uscire, ci ha il marito geloso, se sta a’ casa, nun po’ ghi’ a cena, nun po’ ghi’ al teatro, non può… quindi più che la donna ideale ci ho il marito ideale della donna ideale! Uno geloso. Questo mo’ l’ho detto, nessuno mi inviterà più a casa sua, ma l’ho detto… Io, geloso della donna di un altro? che me ‘mporta a me.
– Cioè, se ti sto dicendo che parto, parto… e po’ me ne vaco, Rafe’, nun ‘nce ‘a faccio cchiù! Cioè, chello che è stato è stato, basta! Ricomincio da tre!
– Da zero!
– Eh?
– Da zero! Ricominci da zero!
– Nossignore, ricomincio da… cioè, tre cose me so’ riuscite dint’ ‘a vita, pecché aggia perdere pure chelle? Che aggia ricomincia’ da zero?! Da tre!… Me ne vaco, nun ‘nce ‘a faccio cchiù.
(Dal film “Ricomincio da tre”)
A Napoli c’è gente che con l’acquedotto invece di bere ci mangia.
Diamo sempre la colpa alla fame. Lamenti, vigliaccherie, delitti… di chi è la colpa? Della fame. Sarebbe vero se chi non c’ha fame si comportasse bene, ma non mi sembra.
– Dobbiamo far capire di essere due scienziati, dobbiamo dire cose intelligenti… Capito? Andiamo…
– Ma 9 per 9 farà 81?
(Dal film “Non ci resta che piangere”)
Io non mi piaccio mai. Sono talmente autocritico, che non mi suicido per non lasciare un biglietto che mi sembrerebbe ridicolo.
È colpa tua se mi sono innamorato… perché mi hai insegnato ad usare la lingua non solo per attaccare francobolli!
(Dal film “Il Postino”)
L’amore credo sia quel sentimento che riesce ad uscire indenne dal tempo che passa, che riesce a durare, che vince la stanchezza, la noia, i dolori, le rotture di scatole. Ma bisogna attendere tanto prima di riconoscerlo. Si può dire solo a posteriori se uno ha davvero amato, perché mentre si ama non lo si capisce…
La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!
(Dal film “Il Postino”)
La sofferenza in amore è un vuoto a perdere: nessuno ci può guadagnare, tranne i cantautori che ci fanno le canzoni.
– Quando c’è l’amore c’è tutto.
– No, chella è ‘a salute!
(Dal film “Ricomincio da tre”)
Il titolo del film è molto importante perché molte volte è quello che fa andare al cinema la gente. Se non si riesce a trovarlo tocca poi fare un bel film, che è molto più lungo e faticoso.
Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine.
Io non leggo mai, non leggo libri, cose… pecché che comincio a leggere mo’ che so’ grande? Che i libri so’ milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? pecché io so’ uno a leggere, là so’ milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno mentre ne leggo uno… ma che m’emporta a me?
– Da quando c’è lui [parlando di Mussolini]: treni in orario e tutto in ordine.
– Per fare arrivare i treni in orario, però se vogliamo, mica c’era bisogno di farlo capo del governo. Bastava farlo capostazione.
(Dal film “Le vie del Signore sono finite”)
Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu.
Che faceva San Francesco, parlava sempre agli uccelli? Sempre ‘int’ ‘e ‘rrecchie ‘e ‘sti povere bestie ca si chille vulevano essere ‘nu poco tranquille, no… Secondo me, guarda, per colpa ‘e San Francesco è nata ‘a migrazione ‘e gli uccelli.
(Dal film “Ricomincio da tre”)
Il titolo del film è molto importante perché molte volte è quello che fa andare al cinema la gente. Se non si riesce a trovarlo tocca poi fare un bel film, che è molto più lungo e faticoso.
Hai mai visto ca mi so’ dato ‘na martellata sulla mano o mi so’ tagliato un orecchio? No. Sai perché? Perché non mi piace. È normale, Senza che uno ha da’ dicere tutt’e cose. Certe cose vanno da sé. Se uno capisce capisce.
– Don Pablo, vi devo parlare, è importante… mi sono innamorato!
– Ah meno male, non è grave c’è rimedio.
– No no! Che rimedio, io voglio stare malato
(Dal film “Il Postino”)
C’è chi sostiene che per raccontare belle storie basta guardarsi attorno. Io non ci credo, perché se così fosse i vigili urbani sarebbero tutti Ingmar Bergman.
– Mammina dice che c’ho i complessi!
– Complessi? Tu hai un’orchestra intera in testa!
(Dal film “Ricomincio da tre”)
Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia.
– Voi siete napoletano?
– Sì, ma non emigrante, eh! No, no, pecché ccà pare ca ‘o napulitano nun po’ viaggia’, po’ sulamente emigra’, perciò uno esce, nun po’ ffa’ ‘nu viaggio, ‘o napulitano invece viaggia.
(Dal film “Ricomincio da tre”)
‘A disoccupazione pure è un grave problema a Napoli, che pure stanno cercando di risolvere… di venirci incontro… stanno cercando di risolverlo con gli investimenti… no, soltanto ca poi, la volontà ce l’hanno misa… però hanno visto ca nu camion, eh… quante disoccupate ponno investi’? […] cioè, effettivamente, se in questo campo ci vogliono aiutare, vogliono venirci incontro… na politica seria, e ccose… hann’ ‘a fa’ ‘e camiòn cchiù gruosse.
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La sua carriera è stata caratterizzata da una grande versatilità, che gli ha permesso di interpretare ruoli comici e drammatici con la stessa intensità. Tra i suoi film più famosi, ricordiamo “Non ci resta che piangere”, “Il Postino” e “Pensavo fosse amore invece era un calesse”. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dello spettacolo.
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A vita è nu viaggio che prima o dopo finisce… Sorridi spesso… Magnete e sold quann ‘e tien… Fa semp tutt chell ccá t’é piacé… E nun pensá a nisciun’…!
Potrai avere tutte le ricchezze materiali di questo mondo, ma se non hai amore nel cuore, resterai sempre povero.
Io avrei voluto Andreotti come padre. Andreotti è ingenuo, dai, è buono, è uno con il quale un figlio può fare un sacco di cose. Andreotti è uno che, oh, sta da quarant’anni in Italia, sono successi delitti, mafia, servizi segreti deviati, stragi, non si è mai accorto di niente.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.
L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lui dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate. Chestè.
– Vincé, io mi uccido, meglio un giorno da leone o 100 giorni da pecora.
– Tonì, che ne saccio io da pechere o do lione, fà 50 juorne da orsacchiotto.
(Dal film “Scusate il ritardo”)
Non bisogna amare per amore, ma per schifo. Perché l’amore finisce, ed è una delusione. Anche lo schifo finisce, però è una soddisfazione.
(Dal film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”)
L’amore è tutto quello che sta prima e che sta dopo. Magari bisognerebbe tenere più in considerazione il durante.
– Vince’, la vita si deve prendere così come viene.
– E che so’ scemo io? La prendo come va? Io la prendo come viene… ma a me viene sempre ‘na chiavica, guarda che combinazione!
(Dal film “Scusate il ritardo”)
Non è che sono contrario al matrimonio; però mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi.
(Dal film “Pensavo fosse amore… invece era un calesse”)
La mia donna ideale è la donna di un altro. No, pecché io so’ pigro, sono uno che non mi va di uscire, allora se ci ho una donna che non può uscire, ci ha il marito geloso, se sta a’ casa, nun po’ ghi’ a cena, nun po’ ghi’ al teatro, non può… quindi più che la donna ideale ci ho il marito ideale della donna ideale! Uno geloso. Questo mo’ l’ho detto, nessuno mi inviterà più a casa sua, ma l’ho detto… Io, geloso della donna di un altro? che me ‘mporta a me.
– Cioè, se ti sto dicendo che parto, parto… e po’ me ne vaco, Rafe’, nun ‘nce ‘a faccio cchiù! Cioè, chello che è stato è stato, basta! Ricomincio da tre!
– Da zero!
– Eh?
– Da zero! Ricominci da zero!
– Nossignore, ricomincio da… cioè, tre cose me so’ riuscite dint’ ‘a vita, pecché aggia perdere pure chelle? Che aggia ricomincia’ da zero?! Da tre!… Me ne vaco, nun ‘nce ‘a faccio cchiù.
(Dal film “Ricomincio da tre”)
A Napoli c’è gente che con l’acquedotto invece di bere ci mangia.
Diamo sempre la colpa alla fame. Lamenti, vigliaccherie, delitti… di chi è la colpa? Della fame. Sarebbe vero se chi non c’ha fame si comportasse bene, ma non mi sembra.
– Dobbiamo far capire di essere due scienziati, dobbiamo dire cose intelligenti… Capito? Andiamo…
– Ma 9 per 9 farà 81?
(Dal film “Non ci resta che piangere”)
Io non mi piaccio mai. Sono talmente autocritico, che non mi suicido per non lasciare un biglietto che mi sembrerebbe ridicolo.
È colpa tua se mi sono innamorato… perché mi hai insegnato ad usare la lingua non solo per attaccare francobolli!
(Dal film “Il Postino”)
L’amore credo sia quel sentimento che riesce ad uscire indenne dal tempo che passa, che riesce a durare, che vince la stanchezza, la noia, i dolori, le rotture di scatole. Ma bisogna attendere tanto prima di riconoscerlo. Si può dire solo a posteriori se uno ha davvero amato, perché mentre si ama non lo si capisce…
La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve!
(Dal film “Il Postino”)
La sofferenza in amore è un vuoto a perdere: nessuno ci può guadagnare, tranne i cantautori che ci fanno le canzoni.
– Quando c’è l’amore c’è tutto.
– No, chella è ‘a salute!
(Dal film “Ricomincio da tre”)
Il titolo del film è molto importante perché molte volte è quello che fa andare al cinema la gente. Se non si riesce a trovarlo tocca poi fare un bel film, che è molto più lungo e faticoso.
Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine.
Io non leggo mai, non leggo libri, cose… pecché che comincio a leggere mo’ che so’ grande? Che i libri so’ milioni, milioni, non li raggiungo mai, capito? pecché io so’ uno a leggere, là so’ milioni a scrivere, cioè un milione di persone e io uno mentre ne leggo uno… ma che m’emporta a me?
– Da quando c’è lui [parlando di Mussolini]: treni in orario e tutto in ordine.
– Per fare arrivare i treni in orario, però se vogliamo, mica c’era bisogno di farlo capo del governo. Bastava farlo capostazione.
(Dal film “Le vie del Signore sono finite”)
Io sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu.
Che faceva San Francesco, parlava sempre agli uccelli? Sempre ‘int’ ‘e ‘rrecchie ‘e ‘sti povere bestie ca si chille vulevano essere ‘nu poco tranquille, no… Secondo me, guarda, per colpa ‘e San Francesco è nata ‘a migrazione ‘e gli uccelli.
(Dal film “Ricomincio da tre”)
Il titolo del film è molto importante perché molte volte è quello che fa andare al cinema la gente. Se non si riesce a trovarlo tocca poi fare un bel film, che è molto più lungo e faticoso.
Hai mai visto ca mi so’ dato ‘na martellata sulla mano o mi so’ tagliato un orecchio? No. Sai perché? Perché non mi piace. È normale, Senza che uno ha da’ dicere tutt’e cose. Certe cose vanno da sé. Se uno capisce capisce.
– Don Pablo, vi devo parlare, è importante… mi sono innamorato!
– Ah meno male, non è grave c’è rimedio.
– No no! Che rimedio, io voglio stare malato
(Dal film “Il Postino”)
C’è chi sostiene che per raccontare belle storie basta guardarsi attorno. Io non ci credo, perché se così fosse i vigili urbani sarebbero tutti Ingmar Bergman.
– Mammina dice che c’ho i complessi!
– Complessi? Tu hai un’orchestra intera in testa!
(Dal film “Ricomincio da tre”)
Quando si smette di amare, in genere non si ha la pazienza di aspettare che finisca bene. Si cerca la strada più breve: la rottura, la sofferenza. Invece ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell’inizio, bisogna superare gli egoismi, vivere questo momento con la stessa passione, far sentire alla persona lasciata tutto il bene che c’è stato: ci vuole amore per chiudere una storia.
– Voi siete napoletano?
– Sì, ma non emigrante, eh! No, no, pecché ccà pare ca ‘o napulitano nun po’ viaggia’, po’ sulamente emigra’, perciò uno esce, nun po’ ffa’ ‘nu viaggio, ‘o napulitano invece viaggia.
(Dal film “Ricomincio da tre”)
‘A disoccupazione pure è un grave problema a Napoli, che pure stanno cercando di risolvere… di venirci incontro… stanno cercando di risolverlo con gli investimenti… no, soltanto ca poi, la volontà ce l’hanno misa… però hanno visto ca nu camion, eh… quante disoccupate ponno investi’? […] cioè, effettivamente, se in questo campo ci vogliono aiutare, vogliono venirci incontro… na politica seria, e ccose… hann’ ‘a fa’ ‘e camiòn cchiù gruosse.
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