Giovanni Verga è stato uno scrittore, drammaturgo e senatore italiano, nato a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terrieri.
Considerato il maggior esponente della corrente letteraria del Verismo, Verga rappresenta nei suoi scritti scene umili prese dalla vita quotidiana, in particolare dei poveri contadini e pescatori della Sicilia. Tra le sue opere più famose ricordiamo “I Malavoglia”, “Mastro-don Gesualdo”, “Rosso Malpelo” e la “Cavalleria rusticana”.
Qui di seguito la nostra selezione delle più belle e famose frasi di Giovanni Verga sull’amore, sull’amicizia, sul mare, sul lavoro e tanto altro. Eccole!
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Aforismi, citazioni e frasi di Giovanni Verga
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Uomo povero ha i giorni lunghi.
Quando nei trasporti amorosi non si mette lo stesso abbandono dalle due parti, una delle due è ridicola di certo. Non so quale.
Coll’interesse non c’è amicizia.
Fa’ il mestiere che sai, che se non arricchisci camperai.
Chi ha il cuore contento sempre canta.
Le parole hanno il valore che dà loro chi le ascolta.
Ascolta i vecchi e non la sbagli.
Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Cane affamato non teme bastone.
Chi ha roba in mare non ha nulla.
L’uomo per la parola, e il bue per le corna.
Ventre affamato non sente ragione.
Oggi non si ha più riguardo a nessuno. Dicono che chi ha più denari, quello ha ragione.
Al giorno che promise si riconosce il buon pagatore.
Suocera e nuora nella stessa casa sono come due mule selvatiche nella stessa stalla.
Il mondo è pieno di guai, chi ne ha pochi e chi ne ha assai.
A chi vuol bene, Dio manda pene.
Ciascuno fa il suo interesse… Al giorno d’oggi l’interesse va prima della parentela…
Non vorrei morire perché ho paura dell’inferno… perché amo il mio peccato!
Tutte le gioie del mondo lasciano in fine un senso di amarezza.
Gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo.
La maggior parte dei nostri dolori ce li fabbrichiamo da noi.
Nei piccoli paesi c’è della gente che farebbe delle miglia per venire a portarvi la cattiva nuova.
Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
Tenevamo gli occhi fissi nel cielo, e mi pareva che le anime nostre si parlassero attraverso l’epidermide delle nostre mani e si abbracciassero nei nostri sguardi che s’incontravano nelle stelle.
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Ascolta i vecchi e non la sbagli.
Il cuore si stanca anche lui, vedi; e se ne va a pezzo a pezzo, come le robe vecchie si disfanno nel bucato.
Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare.
Cane affamato non teme bastone.
Chi ha roba in mare non ha nulla.
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Ventre affamato non sente ragione.
Oggi non si ha più riguardo a nessuno. Dicono che chi ha più denari, quello ha ragione.
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Il mondo è pieno di guai, chi ne ha pochi e chi ne ha assai.
A chi vuol bene, Dio manda pene.
Ciascuno fa il suo interesse… Al giorno d’oggi l’interesse va prima della parentela…
Non vorrei morire perché ho paura dell’inferno… perché amo il mio peccato!
Tutte le gioie del mondo lasciano in fine un senso di amarezza.
Gli uomini son fatti come le dita della mano: il dito grosso deve far da dito grosso, e il dito piccolo deve far da dito piccolo.
La maggior parte dei nostri dolori ce li fabbrichiamo da noi.
Nei piccoli paesi c’è della gente che farebbe delle miglia per venire a portarvi la cattiva nuova.
Il matrimonio è come una trappola per topi; quelli che son dentro vorrebbero uscirne, e gli altri ci girano intorno per entrarvi.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
Tenevamo gli occhi fissi nel cielo, e mi pareva che le anime nostre si parlassero attraverso l’epidermide delle nostre mani e si abbracciassero nei nostri sguardi che s’incontravano nelle stelle.
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