Il microbiota intestinale è l’insieme di microrganismi, principalmente batteri ma anche virus e funghi, che abitano il nostro intestino in maniera simbiotica, ovvero sia i microrganismi che l’individuo traggono reciproco vantaggio dalla loro coabitazione e interazione.
Negli ultimi anni la centralità dell’intestino nel mantenimento dello stato di salute dell’individuo è stata confermata da diversi studi. I microrganismi che popolano il nostro intestino, infatti, hanno diverse funzioni:
Producono alcune vitamine: vitamine del gruppo B e la vitamina K
Regolano l’assorbimento delle altre vitamine
Aiutano il sistema immunitario nella difesa da agenti esterni
Producono importanti sostanze (neurotrasmettitori e ormoni) che influenzano il sistema nervoso, l’umore e il cervello. Per questi motivi l’intestino umano viene anche definito come “secondo cervello”.
Come possiamo mantenere in salute il nostro intestino e i microrganismi che ci abitano?
Le scelte alimentari, e più in generale uno stile di vita sano, influenzano anche la salute dell’intestino e del microbiota intestinale. Vediamo come:
Il corretto consumo di fibre. Ma cosa si intende con il termine fibra? La fibra è presente in diversi alimenti: verdura, frutta e cereali integrali; il consumo raccomandato dalle linee guida è di circa 25-30 gr al giorno in un adulto. La fibra ha un effetto positivo sul microbiota intestinale, e conseguentemente sulla salute in generale, perché favorisce il senso di sazietà, riduce i livelli di colesterolo, controlla la glicemia in quanto rallenta l’assorbimento degli zuccheri, regola il transito intestinale e aiuta i batteri presenti nell’intestino a produrre sostanze benefiche che intervengono nella regolazione di diverse funzioni del nostro metabolismo e hanno un effetto antinfiammatorio.
La varietà nelle scelte alimentari: diverse tipologie di fibra e differenti alimenti, tra cui alimenti fermentati come yogurt o kefir che contengono probiotici, ovvero batteri benefici che possono migliorare la varietà e la composizione del microbiota. Questi alimenti cooperano nel favorire la salute dell’intestino perché permettono la crescita e lo sviluppo di diverse tipologie di batteri e microrganismi fondamentali per differenti processi interni al nostro corpo.
La limitazione di alimenti ricchi di zuccheri semplici e raffinati, grassi saturi e più in generale alimenti industrializzati, che ne contengono spesso in grande quantità, poiché possono favorire uno stato di infiammazione a livello intestinale, definita DISBIOSI, che nel lungo periodo può causare alterazioni metaboliche anche importanti.
Una corretta idratazione: le linee guida indicano il consumo di circa 2 litri di acqua al giorno, 8 bicchieri, che permettono anche diverse funzioni a livello intestinale: una corretta idratazione regola il transito intestinale, permette il corretto assorbimento di vitamine e nutrienti, aiuta ad eliminare i prodotti di scarto del corpo e aiuta i batteri ad utilizzare la fibra introdotta con gli alimenti.
Tutti noi possiamo investire, attraverso scelte alimentari consapevoli ed equilibrate, sulla salute in primis del nostro intestino, ma in generale del nostro corpo nel breve e nel lungo periodo.
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