Niente lacrime, ma un gran sorriso. A illuminare la sequenza del video, ideato da Amo gli animali onlus, per annunciare che, a partire dal 20 novembre, in Lombardia si potranno portare cani, gatti, conigli, etc in ospedale. Tre sono i protagonisti principali dello spot: Gabriele Cirilli nei panni di un medico, la giovane paziente Lavinia e Luna un border collie dalla dolce espressione. La location? L’ospedale Niguarda di Milano. Il messaggio lanciato dal comico è chiaro e diretto: La compagnia del tuo cucciolo è la cura più bella. Animali da compagnia in ospedale. Da oggi si può. In Lombardia. Speriamo presto in tutta Italia. Lo staff dell’associazione, promotrice dell’iniziativa, con in testa il creativo Enrico Carazzato, è riuscita a centrare l’obiettivo di informare in modo leggero e divertente. E il regista Edoardo Stoppa (l’inviato animalista di Striscia la notizia) ha saputo essere incisivo.
«Portare i propri animali in ospedale è una grande conquista, un segno di civiltà, una gran gioia per tutte le persone malate» afferma il veterinario Mauro Cervia, presidente di Amo gli animali onlus, già promotrice di altre importanti campagne. «Abbiamo insistito molto perché il regolamento attuativo della legge regionale numero 33 del 2009 entrasse in vigore e oggi, grazie anche alla collaborazione dell’assessore al welfare della Regione Lombardia, avvocato Giulio Gallera, questo è finalmente realtà».
Per far entrare nelle case di cura cani, gatti, conigli, etc., bisognerà rispettare norme ben precise. L’ingresso, per esempio, sarà consentito solo agli animali domestici che vivono nelle famiglie dei pazienti (previa richiesta di accesso presentata dal paziente o da un familiare); saranno i medici a valutare, caso per caso, la compatibilità delle visite con lo stato di salute dei pazienti, e quindi i possibili benefici derivanti dalla presenza dell’animale; le bestiole dovranno essere iscritte all’anagrafe degli animali d’affezione, essere vaccinate e assicurati; nel caso dei cani dovranno avere la museruola.
«A decidere in quali reparti gli animali avranno libero accesso sarà poi il direttore sanitario della struttura che dovrà anche stabilire se l’incontro potrà avvenire nelle singole stanze o in un locale apposito» conclude Mauro Cervia. «E anche indicare chi si occuperà dei controlli e di accompagnare gli aninali in corsia».
Insomma, il primo importante passo è stato fatto. Ora gli ospedali lombardi dovranno procedere autonomamente per dare la possibilità, al più presto, agli animali di confortare i loro padroni ricoverati.
Ecco il video da far conoscere per rendere nota questa importante novità.
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