Per trentadue giorni, un rene di maiale trapiantato nel corpo di un paziente in morte cerebrale tenuto in vita artificialmente ha continuato a funzionare normalmente, senza segni di rigetto o di infezioni: l’hanno annunciato i medici della New York University Langone Health, che hanno effettuato l’intervento e seguito il decorso dell’operazione, una speranza per il futuro della chirurgia salvavita.
Si tratta infatti del più lungo periodo di funzionamento di un rene trapiantato da maiale, un importante passo in avanti nel campo degli xenotrapianti, il trasferimento di organi dagli animali all’uomo.. Il consenso e l’intervento. Il 14 luglio 2023 l’equipe di chirurghi guidata da Robert Montgomery ha trapiantato il rene di maiale, geneticamente modificato per essere meglio accettato dall’organismo umano, nel corpo di Maurice Miller, un uomo di 57 anni dichiarato morto in seguito alle complicanze di una biopsia per un tumore cerebrale. La patologia non rendeva possibile la donazione degli organi, così la famiglia ha generosamente accettato la proposta di donare il corpo del paziente alla scienza, tenendolo attaccato a un ventilatore artificiale e ad altre macchine per la durata dello studio.«Avevamo un fratello più giovane che morì a 15 mesi per una malattia renale», ha spiegato Mary Miller Duffer, la sorella di Maurice, in conferenza stampa, «questo ha un po’ facilitato la nostra decisione».. I trucchi anti-rigetto. Il rene usato per il trapianto proveniva da un maiale appositamente ingegnerizzato per essere privo di un carboidrato, chiamato alfa-gal, mancante nell’uomo e all’origine di reazioni immunitarie di rigetto nei confronti di organi provenienti da altri animali. Per scongiurare ulteriormente il rischio di un attacco al rene ricevuto, come spiega il New Scientist, i ricercatori hanno trasferito nel corpo di Miller anche il timo del maiale, una ghiandola che aiuta il sistema immunitario a distinguere tra le proprie cellule e quelle esterne. Al ricevente sono stati inoltre dati farmaci immunosoppressori.. Un ottimo lavoro. I risultati sono stati da subito molto incoraggianti. Immediatamente dopo l’intervento il rene ha cominciato a produrre urina e a tenere a bada la quantità di creatinina, una proteina dei muscoli scheletrici che quando si degrada finisce nel sangue e viene depurata dai reni. I livelli di creatinina nel sangue e nelle urine vengono infatti di norma usati per valutare la funzionalità renale.. Finora tutto bene. Le analisi non hanno mostrato segni di rigetto né di infezioni – un problema che forse era stato all’origine della morte di David Bennet, il paziente malato terminale che nel 2022 era diventato la prima persona vivente al mondo a ricevere in trapianto un cuore di maiale geneticamente modificato. Due mesi dopo l’intervento Bennet era deceduto, si pensa per le complicazioni dovute a un’infezione di un cytomegalovirus suino.. I prossimi passi. Quello descritto è il quinto trapianto di rene da maiale a uomo: anche i dettagli dei quattro precedenti (il più fortunato dei quali durato una settimana) sono stati pubblicati negli ultimi giorni. Gli scienziati newyorkesi puntano ora a continuare l’osservazione dell’organo nel corpo di Miller per un altro mese, in modo da raccogliere maggiori informazioni e uscire dal periodo più critico per un possibile rigetto. Intanto, la Food and Drug Administration statunitense starebbe valutando la possibilità di ammettere piccoli e rigorosi esperimenti di trapianto di reni o di cuore di maiale su pazienti in condizioni critiche per la sopravvivenza. . Scorta salvavita. Gli xenotrapianti sono visti da molti come una soluzione promettente alla carenza di organi da trapianto: negli USA dove è stato condotto lo studio, sono 100.000 i pazienti in attesa di trapianto, e 17 quelli che muoiono ogni giorno aspettando..
Un rene trapiantato nel corpo di un paziente in morte cerebrale funziona bene senza segni di rigetto da oltre un mese. Quali saranno i prossimi passi?
Per trentadue giorni, un rene di maiale trapiantato nel corpo di un paziente in morte cerebrale tenuto in vita artificialmente ha continuato a funzionare normalmente, senza segni di rigetto o di infezioni: l’hanno annunciato i medici della New York University Langone Health, che hanno effettuato l’intervento e seguito il decorso dell’operazione, una speranza per il futuro della chirurgia salvavita.
Si tratta infatti del più lungo periodo di funzionamento di un rene trapiantato da maiale, un importante passo in avanti nel campo degli xenotrapianti, il trasferimento di organi dagli animali all’uomo.. Il consenso e l’intervento. Il 14 luglio 2023 l’equipe di chirurghi guidata da Robert Montgomery ha trapiantato il rene di maiale, geneticamente modificato per essere meglio accettato dall’organismo umano, nel corpo di Maurice Miller, un uomo di 57 anni dichiarato morto in seguito alle complicanze di una biopsia per un tumore cerebrale. La patologia non rendeva possibile la donazione degli organi, così la famiglia ha generosamente accettato la proposta di donare il corpo del paziente alla scienza, tenendolo attaccato a un ventilatore artificiale e ad altre macchine per la durata dello studio.«Avevamo un fratello più giovane che morì a 15 mesi per una malattia renale», ha spiegato Mary Miller Duffer, la sorella di Maurice, in conferenza stampa, «questo ha un po’ facilitato la nostra decisione».. I trucchi anti-rigetto. Il rene usato per il trapianto proveniva da un maiale appositamente ingegnerizzato per essere privo di un carboidrato, chiamato alfa-gal, mancante nell’uomo e all’origine di reazioni immunitarie di rigetto nei confronti di organi provenienti da altri animali. Per scongiurare ulteriormente il rischio di un attacco al rene ricevuto, come spiega il New Scientist, i ricercatori hanno trasferito nel corpo di Miller anche il timo del maiale, una ghiandola che aiuta il sistema immunitario a distinguere tra le proprie cellule e quelle esterne. Al ricevente sono stati inoltre dati farmaci immunosoppressori.. Un ottimo lavoro. I risultati sono stati da subito molto incoraggianti. Immediatamente dopo l’intervento il rene ha cominciato a produrre urina e a tenere a bada la quantità di creatinina, una proteina dei muscoli scheletrici che quando si degrada finisce nel sangue e viene depurata dai reni. I livelli di creatinina nel sangue e nelle urine vengono infatti di norma usati per valutare la funzionalità renale.. Finora tutto bene. Le analisi non hanno mostrato segni di rigetto né di infezioni – un problema che forse era stato all’origine della morte di David Bennet, il paziente malato terminale che nel 2022 era diventato la prima persona vivente al mondo a ricevere in trapianto un cuore di maiale geneticamente modificato. Due mesi dopo l’intervento Bennet era deceduto, si pensa per le complicazioni dovute a un’infezione di un cytomegalovirus suino.. I prossimi passi. Quello descritto è il quinto trapianto di rene da maiale a uomo: anche i dettagli dei quattro precedenti (il più fortunato dei quali durato una settimana) sono stati pubblicati negli ultimi giorni. Gli scienziati newyorkesi puntano ora a continuare l’osservazione dell’organo nel corpo di Miller per un altro mese, in modo da raccogliere maggiori informazioni e uscire dal periodo più critico per un possibile rigetto. Intanto, la Food and Drug Administration statunitense starebbe valutando la possibilità di ammettere piccoli e rigorosi esperimenti di trapianto di reni o di cuore di maiale su pazienti in condizioni critiche per la sopravvivenza. . Scorta salvavita. Gli xenotrapianti sono visti da molti come una soluzione promettente alla carenza di organi da trapianto: negli USA dove è stato condotto lo studio, sono 100.000 i pazienti in attesa di trapianto, e 17 quelli che muoiono ogni giorno aspettando..